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Palermo, scontro tra Confindustria e Orlando

Botta e risposta al vetriolo su pressione tasse e servizi

PALERMO. «Palermo ha la pressione fiscale più alta della Sicilia», incalza Confindustria Palermo. Ribatte il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: «Se i dati sono così nascosti come dice l'anonimo estensore del comunicato di Confindustria, dove ha preso costui o costei i dati che cita? Per altro, da che pulpito». È polemica a colpi di dichiarazioni a mezzo stampa tra l'associazione degli industriali e il primo cittadino di Palermo.

«La Sicilia è quinta fra le Regioni col più alto prelievo fiscale. Di più, la gestione del comune di Palermo si caratterizza per investimenti ridotti, conti nascosti (quelli delle partecipate), debiti stellari fuori bilancio», afferma Confindustria. «Questo lo dicono i revisori dei conti del Comune di Palermo. - prosegue - Aumenta l'indebitamento pro capite passando da 421 a 452 euro; si riduce la propensione all'investimento, dal 18,33 per cento del 2012 all'8,6 per cento del 2014; si riducono di conseguenza gli investimenti pro capite, da 250 a 95 euro: si è passati dai 163 milioni del 2012 ai 64 del 2014».

«Confindustria, dopo aver contribuito attivamente a determinare il fallimento della Regione - s'infuria Orlando - e aver a lungo sponsorizzato la precedente amministrazione comunale che ha portato la città sull'orlo dell'abisso, è certamente infastidita dalla ripresa dei cantieri, dal rilancio degli appalti pubblici veri e non pilotati, dalla ripresa turistica».

«A questo punto c'è solo da chiedersi quando gli imprenditori siciliani, quelli veri che certamente ci sono, prenderanno le distanze da un'associazione - chiosa - che, con uno stile che non lascia spazio per malintesi, arriva persino a nascondersi dietro l'anonimato delle proprie dichiarazioni ufficiali». Chiude Confindustria: «Vengono spontanee alcune considerazioni, i palermitani, tutti, hanno in memoria che il politico Leoluca Orlando è impegnato a gestire la cosa pubblica fin da quando Breznev era segretario del Partito comunista sovietico».

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