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Orlando e le previsioni su Palermo, l'intervista divide la politica

Le reazioni dopo l’intervista del sindaco al Giornale di Sicilia: dall’ironia alle critiche, dall’apprezzamento ai distinguo

PALERMO. C’è chi ironizza, chi contesta, chi storce il muso, chi è d’accordo, chi fa i distinguo. L’intervista a Leoluca Orlando pubblicata ieri dal Giornale di Sicilia divide il mondo politico. Il discorso del sindaco sulla proiezione internazionale della città e sui vantaggi anche economici che questa cosa porta, non convince tutti.

Viene ritenuto un escamotage per non affrontare i mille problemi in cui Palermo si dibatte. «La storiella della città capitale di qualcosa non basta più - dice Rosario Filoramo, capogruppo del Partito democratico -. Ci riconosciamo pienamente nel tema dell’accoglienza e della solidarietà verso i migranti che sta distinguendo la nostra città, ma sulla qualità dei servizi e l’incidenza dei tributi locali è meglio fare chiarezza. I conti non sono in ordine, primo perché continuiamo ad iscrivere in bilancio entrate tributarie che si realizzano solo per il 60%, secondo perché lo sforzo tributario chiesto ai cittadini palermitani è al di sopra delle possibilità che il nostro Pil può consentire. Esiste un dissesto - conclude Filoramo - anche quando la qualità e quantità dei servizi è al disotto di standard minimi».

Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia, sceglie la strada dell’ironia: «Quando il sindaco parla di Palermo presa a modello internazionale per la mobilità, si riferisce alla città della fantasia. Quando però i cittadini si svegliano si ritrovano la città sommersa dal traffico, dai cumuli di immondizia, dai marciapiedi dissestati, strade piene di buche, strutture sportive fatiscenti, mercati e mercatini abbandonati e asili inagibili. Il sindaco - conclude Tantillo - ha affidato la città ad alcuni assessori incapaci di fronteggiare le emergenze e la quotidianità».

«Da Cammarata a Orlando non c’è stata alcuna discontinuità, Palermo è ancora ostaggio dei suoi problemi - sostiene Salvo Alotta, consigliere dei democratici -. Il fatto è che furia di viaggiare in giro per il mondo, Orlando sembra aver perso di vista la realtà».

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