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Immobili del Comune di Palermo, il M5S: affitti anche da 12,5 euro al mese

La deputata regionale del M5s, Claudia La Rocca

PALERMO. A Palermo c'è chi paga al comune per l'affitto di un immobile pubblico concesso ai privati e adibito a magazzino persino 12,5 euro al mese, appena 150,72 euro all'anno. Qualcosa in più ha versato il titolare di una sala giochi allestita in un altro immobile concesso dal comune: 41,6 euro al mese, 500 euro in un anno.

Una rimessa di natanti ha sborsato invece 62,91 euro mensili. Sono solo alcuni dati, molto parziali, raccolti dal Movimento 5stelle che da sei mesi chiede all'amministrazione, guidata da Leoluca Orlando, con atti ufficiali trasmessi agli uffici competenti, di rendere pubblico l'elenco di tutti gli immobili comunali assegnati come alloggi e per uso commerciale.

Il Comune finora ha risposto fornendo dati aggregati, ma la deputata regionale del M5s, Claudia La Rocca, ha chiesto, finora senza esito, gli importi dei canoni di locazione e quanto in effetti incassato per ogni immobile concesso ai privati. "Da sei mesi aspetto che mi forniscano le informazioni", dice all'ANSA. Intanto ha già informato il sindaco Orlando che il Movimento presenterà un esposto alla Procura e alla Corte dei conti.

Le uniche informazioni disponibili sono al momento quelle che il comune ha inserito nel sito ufficiale, come obbliga la legge sulla trasparenza, ma risalgono a due anni fa. Nell'elenco estrapolato dai grillini risultano 55 immobili concessi per uso commerciale per un incasso complessivo, secondo la scheda del comune, di circa 260 mila euro nel 2013. Nella risposta alla richiesta di accesso agli atti del M5s, l'ufficio per la valorizzazione del patrimonio si limita a scrivere che il comune ha incassato 700 mila euro dagli immobili del patrimonio demaniale adibiti a uso commerciale. "Evidentemente c'è qualcosa che non funziona - afferma La Rocca - Il comune deve fornire ai cittadini la massima trasparenza. Gli uffici tirino fuori tutte le carte e facciano chiarezza".

Da un club tra i più frequentati dalla movida palermitana il comune dichiara di avere incassato, nel 2013, poco più di 8mila euro. Qualcosa in più, 792 euro al mese, dall'affitto di un immobile dove c'è un supermercato. Nessun incasso viene segnalato, invece, dall'affitto di un locale adibito a coiffeur. L'introito maggiore è arrivato da un grande negozio, in pieno centro, pari a quasi 47 mila euro, ma l'attività commerciale è ferma da due anni per il cedimento di un solaio, anche se dalla scheda pubblicata questo non si evince.

Il comune infatti pubblica soltanto gli incassi del 2013, e non i canoni di locazione, ne' tantomeno la superficie dei singoli immobili assegnati in concessione. Non è chiaro, dunque, se il comune, almeno da questi immobili, abbia incassato quanto dovuto. Nella lista ci sono anche immobili concessi ad associazioni, per i quali gli incassi variano da 222,33 euro (museo del vino e della civiltà contadina) a 16.335 euro (Lega italiana lotta contro i tumori).

"I dati che i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno oggi diffuso alla stampa non sono affatto una novità, ma sono pubblici e pubblicati da oltre un anno sul sito del Comune di Palermo che riporta in ossequio alla legge, tutte le informazioni relative a dati certi e certificati dai bilanci consuntivi. Gli ultimi dati sono correttamente quelli del 2013 perché il bilancio consuntivo 2014, che con i suoi allegati consta di migliaia di pagine, è stato approvato da pochi giorni ed è tutt'ora in fase di pubblicazione. Non vi è quindi alcuna carente informazione e trasparenza perché dal 2012 l'amministrazione ha avviato una verifica a tappeto di tutti i contratti attivi e passivi che, appunto, vengono pubblicati online. Per quanto attiene agli importi degli affitti, l'amministrazione si è impegnata sin dall'insediamento per ridurre la forbice fra attivi e passivi, riducendo per milioni di euro i costi passivi e stipulando contratti attivi soltanto a titolo oneroso e previa verifica della congruità dei prezzi alle condizioni di mercato da parte di una apposita commistione tecnica. Gli importi, certamente irrisori, cui fanno riferimento i parlamentari del Movimento 5 Stelle si riferiscono a contratti stipulati prima del 2012, in alcuni casi anche decenni fa. Sono già in corso, cosi come per i contratti passivi, delle verifiche tenuto conto delle ovvie obbligazioni che per l'amministrazione comunale derivano da contratti già stipulati e vigenti”. Lo ha detto l'assessore al Bilancio  e al Patrimonio commentando la notizia della diffusione alla stampa sui dati relativi agli affitti attivi e passivi del Comune di Palermo.

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