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Emmergenza immigrazione, Orlando scrive all'Ue

La lettera del sindaco è stata spedita al primo ministro del Regno Unito, David Cameron, al primo ministro della ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Nikola Gruevski, al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, al premier Matteo Renzi, al primo ministro della Grecia, Alexis Tsipras, e a Manuel Valls, primo ministro della Francia

PALERMO. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha inviato una lettera a cinque presidenti di governo europei e al presidente della Commissione Europea sul fenomeno dell'immigrazione. «Due anni fa dicevamo che 'non è una questione che riguarda soltanto la Sicilia' - scrive Orlando - All'inizio di questa estate abbiamo sentito ripetere 'non è una questione che riguarda soltanto l'Italia o soltanto la Grecia'. Qualche settimana fa, con l'assalto ai tir e ai treni diretti a Calais, abbiamo sentito dire 'non è una questione che riguarda soltanto la Francia e la Gran Bretagna'. Da oggi, con quel che è successo a Gevegeljia sentiremo certamente ripetere 'non una questione che riguarda soltanto la Macedonia'».

«Quanti altri morti, quante altre tragedie, quanti altri milioni di euro spesi per prevedibili emergenze? - prosegue Orlando - Quanto ancora dovremo aspettare perchè finalmente e davvero si cominci a parlare e ad agire considerando il tema delle migrazioni come una questione politica europea e globale?». La missiva è stata spedita al primo ministro del Regno Unito, David Cameron, al primo ministro della ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Nikola Gruevski, al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, al premier Matteo Renzi, al primo ministro della Grecia,  Alexis Tsipras, e a Manuel Valls, primo ministro della Francia.

«Non importa quale opinione ognuno di noi abbia sulla struttura, gli obiettivi e le politiche attuali dell'Unione Europea. Non importa l'idea che ciascuno di noi ha del futuro dell'Ue. Oggi è in gioco molto di più che non l'Unione Europea», scrive Orlando ai capi di governo. «Di fronte ai fenomeni migratori che assumono proporzioni sempre più grandi, con decine e centinaia di persone, di uomini, donne, bambini, ragazzi ed anziani pronti a tutto pur di tentare l'ingresso in Europa è ovvio che qualsiasi politica di chiusura,
di muri e barriere, di filo spinato o campi minati, è una politica perdente, perchè destinata soltanto a spostare il problema di qualche chilometro, allontanare l'emergenza di qualche giorno, alimentare soltanto il traffico e i trafficanti di essere umani», sostiene il sindaco di Palermo. Che conclude: «Mi rivolgo a voi, proprio perchè voi, i vostri governi e i vostri concittadini avete e hanno chiaro che 'non è una questione solo italiana, solo greca, solo britannica, solo francese o solo macedonè, nella speranza che si possa
registrare una svolta che vada oltre la migrazione come sofferenza/emergenza e rispetti la mobilità internazionale come diritto umano inviolabile».

«La Caritas e la Chiesa devono essere sempre presenti laddove c'è un bisogno e devono entrambe operare secondo lo spirito e i principi indicati dal Vangelo. Io rimango stupito nel vedere tanti volontari. Oggi, anche al rientro dalle vacanze, ci sono giovani, famiglie, pensionati che sono venuti qui per porgere una mano ai nostri fratelli bisognosi. Sono orgoglioso dei tanti volontari che, anche in modo nascosto, in nome della loro fede stanno a vario modo dando il loro contributo, donando vestiti, alimenti e parte del loro tempo». Lo ha detto il cardinale di Palermo, Paolo Romeo, che ha assistito allo sbarco in porto dove sono arrivati 548 migranti.

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