PALERMO. Da settembre a settembre: 400 mila euro. È il prezzo che le casse comunali pagano ai consiglieri comunali con un impiego in un’azienda privata. Sì, Palazzo delle Aquile «copre» gli stipendi sborsati dalle imprese ai loro dipendenti impegnati (praticamente 26 giorni su 30, dodici mesi all’anno) fra sedute del Consiglio, sedute di commissione, missioni e attività istituzionali. È come se fossero assenti giustificati...per tutto l’anno. E così intascano oltre al loro stipendio d’origine, anche il gettone di presenza previsto per un massimo di 21 giornate.
Al momento - come risulta dai dati ufficiali dell’ufficio di staff di Sala delle Lapidi - sono 19 su 50 i consiglieri che hanno variamente utilizzato questa facoltà del rimborso alle aziende. E ciò dipende dal fatto che gli altri o sono liberi professionisti o sono dipendenti pubblici (in questo caso il Comune non paga gli enti pubblici) o sono disoccupati. Questo rimborso per la giornata piena vale per tutti i consiglieri dei Comuni siciliani non appena ci sia una convocazione. Nel resto dello Stivale, le cose vanno diversamente: vengono rimborsate solo le ore effettivamente utilizzate per svolgere l’incarico pubblico, ma la Regione questa innovazione legislativa non l’ha mai recepita (mica siamo matti!).
Cominciamo con gli ultimi quattro mesi del 2013, specificando che il totale è compresa anche la tredicesima e la quattordicesima (se prevista). Alla Uisp (Unione italiana sport per tutti) per il dipendente Rosario Filoramo (Pd) rimborsati 27.225,66 euro. Alla Sicurtransport per Salvatore Finazzo (Udc) 27.167,48. Il terzo rimborso più alto è per la Sira-El Deseo per Rita Vinci (Mov 139) con 24.249,37 euro; la Fenalca-Ampi per Mimmo Russo (gruppo misto)con 24.067,51 euro; Tgs per Massimo Pullara (Mov139) con 23.947,69 euro; la Bnl per Filippo Occhipinti (Idv) con 18.675,36 euro; l’Amat per Orazio La Corte (Leva democratica) con 15.557,67 euro; la Barbaro job consulting per Pierpaolo La Commare (Mov 139) con 13.426 euro; la Rap per Maurizio Lombardo (Leva democratica) con 11.605; la Rap per Giuseppe Federico (FI) con 10.472,8 euro; Telecom per Carlo Di Pisa (Pd) con 9.715,06 euro; Sicilia Bella per Alessandro Anello (Ndc) con 7.825 euro; Ismett per Tony Sala (Mov139) con 2.822,4 euro. Il totale fa la bellezza di 216.757,93 euro.
Andiamo ora all’anno in corso: da gennaio a settembre 2014 sborsati complessivamente 160.771,09. C’è una new entry: significa che c’è un nuovo lavoratore assunto da qualche parte. Si tratta di Loris Sanlorenzo (gruppo del Pd), classe 1956: risulta inserito nei ranghi della «Easy Life group srl» con la qualifica di «Responsabile sviluppo della Sicilia occidentale e capo ufficio stampa, distaccato a Palermo». L’assunzione è fresca fresca: il contratto è partito il 15 maggio scorso e con uno stipendio lordo niente male: 2.743 euro a maggio (ma era il salario era riferito a 15 giorni), 5.560 a giugno, 6.116 a luglio e 5.560 ad agosto: tutto rimborsato da Palazzo delle Aquile, dunque si presume che per i primi quattro mesi di assunzione Loris Sanlorenzo abbia svolto esclusivamente attività istituzionale e niente per la società che lo ha assunto, visto che lo stipendio il Comune lo ha rimborsato per intero. «Io ho chiesto prima al segretario generale se potevo accettare la richiesta di assunzione - spiega Sanlorenzo -. Mi è stato risposto che sarebbe stata in regola. Sul tempo di impegno, dico che io svolgo un lavoro di relazioni che prescinde dalla presenza fisica dietro una scrivania».
Non risultano ancora pervenute le richieste di rimborso dell’Anfe, di Montepaschi, di Uisp, di Bnl, di Ismett e di El Deseo. Risulta in lavorazione quella di Sicilia Bella. Sospese per errori quelle dell’Amat e della Rinascente. Da gennaio a settembre la Sicurtransport (per Finazzo) ha ricevuto 39.268,13 euro, l’Ampi 37.983,35 euro (per Russo), Tgs 21.349,34 euro (per Pullara), Telecom 12.381,08 euro (per Di Pisa), la Rap 10.985,92 euro (per Lombardo) e per Federico 8.624,7 euro. La «Barbaro job consulting» 10.198,26 euro (per la Commare).
I dati forniti sono suscettibili di modifica al rialzo: le aziende hanno a disposizione cinque anni per chiedere il rimborso.
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