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A Palermo nasce una pizzeria con l'applicazione della cucina molecolare

Patron e pizzaiolo di Molecola è Salvatore Capizzi, che dopo avere intrapreso gli studi di ingegneria ha deciso di seguire la sua più grande passione

Per chi ama la pizza sarà una futura tappa fondamentale. Molecola, in via Velasquez 27, nel centro di Palermo, è un locale nel quale il focus principale è incentrato sulla pizza contemporanea. C'è una contaminazione del concept di cucina molecolare, specialmente negli ingredienti, utilizzati nei topping delle pizze.

Patron e pizzaiolo di Molecola è Salvatore Capizzi, che dopo avere intrapreso gli studi di ingegneria ha deciso di seguire la sua più grande passione, quella per la cucina. Salvo Capizzi è un pizzaiolo appassionato e con tanta voglia di trasmettere il suo amore per il mondo dei lievitati e della cucina nella sua complessità, come testimonia il suo ruolo di istruttore presso l’Accademia Pizza Doc, al quale si affianca uno studio sulle metodologie che gli ha permesso di diventare tecnico di un noto molino di caratura nazionale.

Molecola nasce proprio dal concetto di pizza contemporanea con l'applicazione della cucina molecolare con cui Capizzi è portatore di innovazione e di una nuova visione dell'arte bianca legata alla pizza rispetto ai canoni tradizionali. Il giovane pizzaiolo propone la sua visione non solo della pizza, ma anche per quanto concerne gli antipasti e i dessert, un approccio personalizzato apporta un tocco di novità. Un piatto molto attrattivo in questo senso è «Molecola Fluorescente», una sfera di manzo con inserto al fungo porcino su una base fluorescente di brodo di pollo e l'utilizzo di un'alga il cui contributo è fondamentale per la fluorescenza del piatto. Dello stesso concept troviamo in menù piatti come la «Caprese Molecolare», la pizza «Black Style», con una sfera al nero di seppia, e il «Crystal Bread», un pane di cristallo.

Tra le pizze simbolo di Molecola sicuramente c'è la «Carbo Crunch», che si ispira alla Carbonara, con una crema con guanciale croccante, pepe e pecorino. Grande importanza nel menù ideato da Salvatore Capizzi, è data alla pizza al padellino, come quella in doppia cottura con una spuma al blu di bufala, guanciale e germogli a guarnimento della pizza. Una pizzeria che guarda al futuro della ristorazione con dessert come il «Cubo Babà» guarnito con rum, panna e crema al caramello.

«Credo fortemente - dichiara Salvo Capizzi - nel progetto di sperimentazione e di innovazione applicato in un comparto tradizionale della proposizione della pizza e della ristorazione in genere. Ritengo sia la nuova frontiera che attira un pubblico di clienti trasversali ed intergenerazionali, che oltre alla proposizioni di piatti e pietanze buone e gustose con prodotti genuini e territoriali, siano attratti dalla capacità di attribuire forme e scenografie uniche e particolari. Ripongo grande importanza nella formazione continua e non mi fermo di investire sulla mia preparazione, frequentando il corso di laurea in Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia presso l'Università San Raffaele di Roma, per tenermi aggiornato sulle più moderne metodologie di impasto».

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