L’8 novembre, presso l’Istituto Superiore «Centro Lingue» di Misilmeri, si è svolto un evento di grande rilevanza culturale e didattica, il convegno «Dalle Fonti alla Storia», che ha saputo coinvolgere studenti, docenti e appassionati di storia in un’esperienza diretta alla scoperta del passato. Protagonista indiscusso è stata la collezione privata di Giuseppe Nasta, che ha esposto un’ampia raccolta di documenti, fotografie e cimeli d’epoca, risalenti ai primi del ’900 fino alla Seconda Guerra Mondiale.
La presenza di questi materiali ha offerto ai giovani partecipanti l'opportunità di confrontarsi direttamente con oggetti che portano le tracce del tempo, raccontando storie lontane e ancora vive. La giornata si è aperta con il discorso della preside Maria Priola, che ha sottolineato quanto sia fondamentale per gli studenti avvicinarsi a fonti originali per sviluppare un interesse autentico per la storia. Il prof Marco Giammona ha evidenziato il valore educativo delle fonti dirette, capaci di suscitare emozioni e curiosità, e ha avviato una riflessione sul ruolo formativo della memoria storica per le nuove generazioni. Infine, il prof Daniele Fazio ha rimarcato come l’osservazione diretta di queste testimonianze favorisca una comprensione più profonda e consapevole della storia, arricchendo la visione degli studenti sulla complessità degli eventi passati.
Il momento più coinvolgente della giornata è stato l’intervento di Giuseppe Nasta, il cui entusiasmo ha saputo conquistare l’attenzione dei presenti. Nasta ha illustrato pezzi significativi della sua collezione, tra cui medaglie, elmetti, mappe militari e lettere dal fronte, spiegando il valore storico e simbolico di ogni oggetto, testimonianza di vicende umane che non devono essere dimenticate. Nasta ha trasmesso ai ragazzi la passione per la raccolta e conservazione delle memorie, evidenziando quanto sia importante custodire e proteggere le tracce materiali della storia per permettere alle generazioni future di mantenere un legame vivo con il passato.
L’interesse degli alunni è stato palpabile; hanno seguito gli interventi con attenzione, ponendo domande e partecipando attivamente, stimolati da un’inedita possibilità di toccare con mano i «pezzi di storia». L’iniziativa ha riscosso grande successo, dimostrando come l’utilizzo di fonti autentiche e testimonianze dirette possa trasformare l’insegnamento della storia in un’esperienza viva e tangibile.
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