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Saverio Romano: «Il reddito di cittadinanza deve restare, ma va migliorato»

Saverio Romano

«È molto semplice ma anche sbagliato dire in modo sbrigativo sì o no al reddito di cittadinanza»: lo afferma Saverio Romano, vicepresidente nazionale di Noi con l’Italia e candidato alla Camera nel collegio uninominale Sicilia 1-Bagheria nella lista Noi Moderati. Il reddito di cittadinanza, secondo Romano, «non va abolito ma migliorato e reso funzionale al suo scopo. Chi non ha un lavoro va aiutato a trovarne uno e sostenuto economicamente».

Per Romano, «occorre infatti distinguere tra un sussidio, indispensabile, a chi non ha i mezzi per vivere e un reddito per chi è alla ricerca di un lavoro. Oggi parliamo di una misura non universale, corrisposta a disoccupati, inoccupati o lavoratori che hanno una situazione economica Isee inferiore a una certa soglia. Ebbene, ciò che oggi possiamo dire è che come strumento di inserimento al lavoro il reddito di cittadinanza ha fallito il suo scopo. In molti casi, inoltre, vi è chi lo ha preferito ad un’offerta di lavoro, con danno per le imprese alla ricerca di lavoratori e professionalità».

Insomma, c’è da rivedere il reddito di cittadinanza e anche da studiare strumenti diversi. «Da sottosegretario al Lavoro - prosegue Saverio Romano - proposi una misura-progetto, In.La (inserimento lavorativo), che finanziava i tirocini formativi retribuiti ai giovani presso imprese e aziende. Ecco cosa va fatto: investire in formazione e agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, tenendo ben presente che uno Stato degno di questo nome non lascia indietro nessuno e dà un reddito a chi, in attesa di un lavoro, non ha come vivere».

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