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Berlusconi alla convention del centrodestra di Palermo: Schifani è stato il candidato naturale

Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi

«È stato per noi di Forza Italia del tutto naturale indicare il nome di Renato Schifani non soltanto per la sua storia, che lo ha portato a ricoprire la seconda carica dello Stato, ma per la sua personale autorevolezza, la sua competenza, il suo appassionato impegno per la sua e la vostra meravigliosa terra siciliana». Così Silvio Berlusconi collegandosi in video conferenza con la convention del centrodestra a Palermo in sostegno del candidato alla presidenza della Regione siciliana, Renato Schifani.

 

«Una terra che ha tanti problemi da risolvere, tante giuste esigenze da rivendicare - ha aggiunto - Io sono certo che Renato Schifani sia la persona giusta per governarla e per rappresentarla, anche perché, proprio in forza della sua storia, sarà in grado di rapportarsi alla pari con le istituzioni nazionali ed europee, sarà capace di mettere a frutto la sua grande esperienza e le sue relazioni al servizio della Sicilia. Del resto la sinergia con il governo nazionale lo aiuterà significativamente. In passato, lo sapete, i nostri governi hanno fatto molto per il sud e per la Sicilia. I governi che io ho guidato sono stati nella storia della repubblica quelli che hanno investito più risorse per il Mezzogiorno, ed anche quelli che hanno ottenuto i risultati più importanti nella lotta contro la criminalità mafiosa. Questo anche grazie a leggi delle quali proprio Renato Schifani è stato protagonista in Parlamento».

E ha proseguito: «Ma ora dovremo fare ancora di più. La Sicilia deve diventare attrattiva per gli investimenti, e quindi sicura, facilmente raggiungibile, ben infrastrutturata». Per Berlusconi: “il ritardo in questi settori è un grave svantaggio competitivo per i siciliani, per le loro imprese, per aumentare gli investimenti dall’estero». «Io personalmente considero questo ritardo una vera e propria vergogna nazionale - ha concluso - Considero il fatto che a 160 anni dall’Unità d’Italia si debba ancora parlare di una questione meridionale il peggiore fallimento delle classi dirigenti del nostro Paese».

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