
Un cavo elettrico a quasi 2.200 metri di profondità, il più profondo mai realizzato al mondo: è partita da Fiumetorto, nel territorio di Termini Imerese, la posa del primo tratto del ramo ovest del Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino in corrente continua che unirà Sicilia e Sardegna. A realizzarlo è Terna, in collaborazione con Nexans, per un investimento complessivo di 3,7 miliardi di euro che comprende anche la tratta est tra Sicilia e Campania, già avviata nei mesi scorsi.
Il progetto stabilirà un primato mondiale: «Per la prima volta un cavo di potenza verrà installato fino a 2.150 metri di profondità, la più elevata mai raggiunta», ha sottolineato l'amministratore delegato di Terna, Giuseppina Di Foggia, parlando di «sfide tecniche e ingegneristiche senza precedenti. Procediamo in linea con il Piano industriale – ha aggiunto – per fornire al Paese le infrastrutture necessarie a centrare gli obiettivi della transizione energetica».
Sulla portata dell’opera è intervenuto anche Pascal Radue, vicepresidente di Nexans: «Il Tyrrhenian Link è straordinario non solo per le sue dimensioni e la profondità record, ma per l’impatto duraturo sul futuro energetico dell’Italia».
Dal punto di vista tecnico, l’infrastruttura prevede due linee sottomarine in corrente continua a 500 kV, per un totale di circa 970 chilometri, con una capacità di trasporto di 1.000 MW per ciascun ramo. Il collegamento ovest, lungo 480 chilometri, unirà l’approdo di Fiumetorto (Palermo) con quello di Terra Mala (Cagliari), dove saranno realizzate le stazioni di conversione. La prima fase di posa, circa 200 km, si concluderà a settembre 2025; la seconda, 280 km, partirà a dicembre dello stesso anno.
Accanto all’aspetto tecnologico, il progetto punta anche sulla sostenibilità: sono già partite operazioni di trapianto di Posidonia in Sardegna e di Cymodocea in Sicilia, oltre alla ripiantumazione degli ulivi nelle aree destinate alle stazioni.
Il Tyrrhenian Link rafforzerà la rete elettrica nazionale ed europea, incrementando la capacità di scambio tra Sicilia, Sardegna e Campania, e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Piano nazionale energia e clima.
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