Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, presente al Teatro Massimo di Palermo per la firma dell’accordo sui fondi di coesione tra governo e Regione Siciliana, è tornato sulla vicenda dell’area ex Fiat ed ex Blutec dell’agglomerato industriale di Termini Imerese. «L’assegnatario - ha detto con riferimento al gruppo Pelligra - prenderà possesso dell'area nei prossimi giorni, con l'augurio che diventi presto un grande parco industriale».
Ma sull'operazione pende come una spada di Damocle il ricorso della cordata esclusa. «L’assegnazione - ha detto il ministro - è avvenuta su una procedura che era ferma da diversi anni, mi auguro che il Tar dia ragione al ministero. Noi abbiamo operato al meglio, in piena trasparenza e siamo assolutamente certi che tutte le procedure sono state regolari. Poi il Tar si esprimerà come ritengono i giudici amministrativi. Abbiamo la coscienza a posto, abbiamo fatto tutto al meglio, nell’interesse generale e nell’interesse dei lavoratori che, finalmente dopo 12 anni di cassa integrazione, che non può più esser prorogata perché l’azienda altrimenti verrebbe messa in liquidazione, abbiamo consentito loro di poter tornare a lavorare in un grande progetto di rinascita industriale dell’area».
Alla domanda dei giornalisti su cosa accadrebbe se il Tar dovesse accogliere il ricorso dell’impresa che è stata esclusa dal bando del ministero, Urso ha replicato: «Io guardo sempre alle migliori ipotesi. Come avete visto in ogni caso siamo pronti essendo un governo che ha una visione strategica. E credo che questa visione strategica possa trovare piena efficacia proprio in Sicilia».
Il ministro ha mostrato attenzione anche per Catania. «Si sta sviluppando nell’Etna Valley - ha detto - il principale polo di tecnologia green, con l’attuazione del più importante stabilimento fotovoltaico dell’Europa mediterranea, e di tecnologia digitale, con investimenti di carattere elettronico che saremo in grado di annunciare nei prossimi giorni». Guardando ad altre aree dell’Isola, ha detto che «in Sicilia siamo inoltre impegnati nella rigenerazione di altri due poli industriali: quello della chimica green tra Gela e Priolo, che potrebbe essere all’avanguardia in Europa nella transizione ecologica».
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