Il salvataggio della Rap di Palermo passa dalla sua ricapitalizzazione. La giunta presieduta da Roberto Lagalla ha preso atto del piano di risanamento elaborato, per conto dell’azienda che si occupa della raccolta delle immondizie, dal professore Carlo Amenta, docente di Economia e gestione delle utilities presso l’università del capoluogo. L’obiettivo verrà raggiunto con il passaggio di un immobile che sarà trasferito dal Comune alla Rap. Si tratta del palazzo delle ex Ferrovie di piazzetta Cairoli, dove ha sede l’azienda presieduta da Giuseppe Todaro. Il Consiglio di amministrazione della Rap, il 28 marzo scorso, ha approvato il piano di risanamento.
La premessa è che la perdita del 2023 è stimata in 5,5 milioni di euro, a fronte di un patrimonio netto di 4,2 milioni. Se ne saprà di più quando l’azienda presenterà il progetto di bilancio 2023 che quantificherà «in maniera definitiva la perdita d’esercizio, ed il conseguente patrimonio netto negativo». Sulla base di un piano di risanamento credibile, il Consiglio comunale potrà soccorrere la Rap attraverso la ricapitalizzazione. Il salvataggio è giustificato anche dai «profili del servizio pubblico essenziale» svolto dalla Rap e da quelli «igienico sanitari correlati allo smaltimento dei rifiuti». Il sindaco Lagalla ha confermato la disponibilità a «conferire alla società, a titolo di aumento del capitale, l’immobile denominato Palazzo ex Ferrovie», il cui valore nel 2021 era di 4,3 milioni di euro. Verrà comunque effettuata una stima più aggiornata.
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