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Palermo, scendono in piazza i lavoratori precari del ministero: «Dopo 25 anni vogliamo essere stabilizzati»

Ai piedi del palazzo di giustizia, in piazza Vittorio Emanuele Orlando, una cinquantina di lavoratori sventolano le bandiere della Cgil

Fonici, trascrittori e stenotipisti forensi scendono in piazza. Ai piedi del palazzo di giustizia a Palermo, in piazza Vittorio Emanuele Orlando, una cinquantina di lavoratori sventolano le bandiere della Cgil e chiedono di essere stabilizzati dopo 25 anni.

«Noi siamo lavoratori in appalto per il ministero di giustizia - spiega Rosolino Lo Cicero, della Filcams Palermo - noi siamo inquadrati con un contratto di multi servizi pero con settore pulizie, quindi non abbiamo neanche una categoria di riferimento. A Palermo siamo 25 fonici e una quarantina di trascrittori, mentre in tutta Italia siamo un totale di 1500 persone».

«Ci occupiamo del servizio di documentazione degli atti processuali e di due passaggi fondamentali, la fonoregistrazione e la trascrizione delle udienze - racconta Emanuele Buongiorno, Filcams - in poche parole fono registriamo e trascriviamo le deposizioni degli imputati, dal semplice furto Enel al processo per mafia». Chiedono certezze al ministero di Giustizia, che vengano riconosciute le figure professionali «che da oltre 25 anni sono precarie - attacca Buongiorno - legate alle logiche affaristiche del mondo degli appalti. Noi svogliamo un ruolo essenziale. Siamo essenziali ma invisibili: oggi chiediamo al ministro Nordio di essere internalizzati e diventare parte integrante del sistema giustizia».

Parlano Rosolino Lo Cicero, della Filcams Palermo e Emanuele Buongiorno, Filcams

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