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Confartigianato Sicilia incontra Aricò: «Valorizzare le piccole realtà per dare ossigeno agli imprenditori»

Quello dell’edilizia risulta uno dei settori più complessi e al contempo vivaci sotto il profilo della produttività

Caro prezzi, alto costo del credito e il settore chiave della ripresa siciliana inizia a vacillare. Criticità e punti di forza del settore delle Costruzioni, tra presente e futuro, questi i temi affrontati questa mattina a Palermo nella sede di Confartigianato Sicilia, dove Confartigianato e Anaepa Confartigianato edilizia Sicilia hanno illustrato il report 2023 all’assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Aricò. Quello dell’edilizia risulta uno dei settori più complessi e al contempo vivaci sotto il profilo della produttività.

È stata la bussola che ha indirizzato l’economia siciliana durante il periodo pandemico, trascinando l’Isola alla prima posizione tra le regioni in Italia per migliori performance di creazione di ricchezza nel settore e facendo registrare un +48% nella casella dedicata all'occupazione nel post pandemia.

Ma una radiografia più attenta restituisce uno stato di salute del settore edile sempre più precario: da rapporto realizzato dall'Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia emergono prezzi delle materie prime alle stelle (+14%), costo del credito ormai insostenibile con tassi aumentati fino a circa il 7%, e un'edilizia che inizia a mostrare segnali di cedimento. Senza considerare l’effetto superbonus, tra le principali cause delle buone performance del settore - a maggio ammontano a 4,8 milioni di euro gli investimenti ammessi a detrazione -, che nell’ultimo anno ha creato una sempre maggiore difficoltà del sistema bancario nella gestione del meccanismo di cessione del credito a causa di una lunga serie di modiche.

Problematiche esposte da Matteo Pezzino, Presidente Anepa Confartigianato Edilizia Sicilia, e Daniele La Porta, Presidente Confartigianato Sicilia, che hanno acceso i fari soprattutto sul tema bonus edilizi e la relativa bolla, a seguito della quale tanti imprenditori si sono trovati a fronteggiare l'emergenza dei crediti incagliati, stimati in un importo medio di 130mila euro a impresa. Nei mesi scorsi la Regione avrebbe dovuto stanziare delle somme a loro sostegno. Che, ad oggi, non si sono ancora materializzate, motivo per cui si sollecitano risposte dalle istituzioni e provvedimenti ad hoc.

«Piccole misure pensate per i piccoli», la richiesta concreta dell’intero settore. «Dobbiamo dare il giusto valore a tutte le aziende dell’indotto - ha sottolineato Pezzino - dagli impiantisti ai serramentisti a tutti gli artigiani che ruotano intorno al sistema casa. CI auguriamo che i danari promessi dalla regione arrivino nel più breve tempo possibile e soprattuto che venga messo un budget a disposizione delle piccole imprese».

Sui temi messi sul tavolo, l’assessore ha risposto che «l’assessorato sta preparando un disegno di legge che sottoporremo alla Giunta e all’Aula per finanziare l’edilizia pre esistente all’interno dei comuni. Il comparto va aiutato - sottolinea Aricò -, c’è stato un incremento dovuto al superbonus e dobbiamo aiutare il settore con misure particolari che possono realmente vedere l’esigenza che ha il territorio, abbattendo gli interessi passivi degli investimenti e dando un paio di anni di pre ammortamento che sono il tempo di ristrutturazione delle abitazioni. Possiamo fare migliaia di interventi per recuperare le migliaia di abitazioni che possono alleviare le sorti comparto». All’assessore si è poi rivoto La Porta, che ha chiesto una «politica attenta alle esigenze dei più piccoli. Dobbiamo fare girare l’economia di un settore che, come dicono i numeri, di oggi, ha fatto da traino al recupero post pandemia».

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