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Stop all'assicurazione obbligatoria sul prestito: condannata una finanziaria

Andrea Pace

Il Collegio di Coordinamento dell’Arbitro Bancario Finanziario composto da tutti i Presidenti delle Sezioni locali dell’Abf, tra cui quello di Palermo, è stato chiamato a pronunciarsi per decidere il principio di diritto a cui tutte le sedi territoriali dello stesso Abf dovranno attenersi in ordine alle modalità di calcolo del tasso usura nel prestito personale, con l’inserimento o meno del costo delle polizze assicurative abbinate al finanziamento stesso. Il Collegio di Coordinamento con la decisione 2462  ha dato risposta positiva a favore dei consumatori, decretando che, in tutti i prestiti concessi da banche e finanziarie, nel conteggio dei costi finalizzati all’accertamento del tasso usuraio, vi è anche il costo dell’assicurazione che è stato pagato dal consumatore all’intermediario erogante per il servizio prestato, oltre il costo della polizza, da retrocedere alla compagnia assicurativa, sottolinea lo Sportello Tutela Credito di Palermo che ha assistito il consumatore.

Pertanto, in applicazione della legge sull’usura, se aggiungendo tale costo assicurativo a tutti gli altri costi e tassi applicati, si supera la soglia massima prevista per legge, il tasso è automaticamente usuraio e devono essere restituiti tutti gli interessi ed i costi pagati al consumatore, spiega il presidente Andrea Pace. Nel caso in esame, aggiungendo il costo della polizza assicurativa, in quota parte incassato dalla banca, a tutti gli altri costi pagati dal cliente, il tasso effettivo globale (Teg) applicato pari al 17,99% è risultato superiore al tasso soglia di riferimento del 17,11%, e pertanto il Coordinamento ABF ha condannato la banca a restituire al consumatore tutti gli interessi, gli altri costi legali, assicurativi e peritali anticipati.

Il Collegio ha precisato che “giova richiamare, innanzi tutto, il principio espresso da questo Collegio – in linea con l’orientamento della Corte di Cassazione  secondo cui “ogni volta che, in sede di erogazione di un finanziamento, viene stipulata una polizza assicurativa, la riscontrata “contestualità” dà luogo a una presunzione iuris tantum di “collegamento”, presunzione che, tuttavia, può essere vinta dando prova della totale assenza di “funzionalità” della polizza a garantire la restituzione del finanziamento, e dunque dimostrando che il contratto di finanziamento ha rappresentato soltanto l’“occasione” per offrire al cliente prodotti assicurativi diversi (ad esempio: polizza auto, polizza furto, polizza spese mediche etc.), ovvero provando che la polizza non era stata richiesta e neppure offerta dall’intermediario, ma resa disponibile direttamente dal soggetto finanziato o da questi unilateralmente voluta”.

Per i contratti stipulati sotto la vigenza delle “Istruzioni per la rilevazione dei tassi effettivi globali medi ai sensi della legge sull’usura”, emanate nel 2009, ove sia consentito escludere dal TEG una polizza assicurativa stipulata contestualmente al finanziamento, l’esclusione deve essere limitata all’importo effettivamente versato alla compagnia di assicurazione, mentre eventuali importi trattenuti dall’intermediario mutuante devono essere inclusi nel Teg e pertanto il Collegio ha accertato il superamento del tasso soglia per l’effetto ha disposto che l’intermediario restituisca interessi ed oneri percepiti e ricalcoli il piano di ammortamento sulla base della restituzione del solo capitale.

“Finalmente anche il Collegio di Coordinamento dell’ABF” precisa l’avvocato Andrea Pace, che ha presentato molti ricorsi a favore dei consumatori e degli imprenditori che hanno pagato costi spropositati e subito condizioni vessatorie, “si è reso conto che era necessario un suo intervento diretto, per permettere a tutti di avere più facilmente ed in tempi più brevi giustizia, senza le lungaggini ed i costi per affrontare una causa nei tribunali siciliani”.

Lo Sportello Tutela Credito e  Finlegal Consulting  hanno costituito a Palermo un  centro integrato di consulenza per i debitori ed i risparmiatori in difficoltà, dove è presente anche l’associazione di legali, consulenti ed esperti di diritto bancario denominata Legal Credite un call center  ai quali è possibile rivolgersi (091 334492/ 091 589970).

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