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Palermo, licenza negata: Eurospin chiede i danni al Comune

Eurospin Sicilia tira un altro calcio di rigore. Probabilmente a porta vuota. Chiede un milione di euro di danni al Comune di Palermo per via di un insediamento commerciale che doveva nascere su un’area prospiciente viale Michelangelo e che, dopo una sfilza di pareri favorevoli degli uffici, si è trovato di fronte il muro dei no del Consiglio comunale. Il quale - due anni fa - aveva bocciato il progetto con 21 voti contrari e qualche astenuto, ma senza fornire una motivazione rispetto all’orientamento della burocrazia.

Ed è su questo «difetto di motivazione», in cui si può perfino intravedere un eccesso di potere da parte della pubblica amministrazione, che si sono inseriti gli avvocati di una delle catene di generi alimentari più famose del Paese, attraverso un ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Chiedendo, peraltro, un conto salatissimo a Palazzo delle Aquile in termini di danni patiti, un po’ come era successo meno di cinque anni fa in un’analoga situazione che riguardava il piano di lottizzazione Trabucco, zona Cruillas. Un caso poi risolto con una sorta di transazione: l’autorizzazione chiuse infatti la causa.

Ora, certo, c’è un po’ di agitazione. Sala delle Lapidi, intanto, è chiamata a verificare i termini di quella decisione, che risale al 2021, anche perché l’avvocatura comunale, sia pure nella debolezza funzionale in cui si trova per la scarsità di personale, dovrà imbastire una difesa dell’ente, cercando di giungere alla soluzione economicamente meno traumatica.

Ma andiamo ai fatti. Eurospin Sicilia Spa aveva presentato nel 2014 al Suap (Sportello unico attività produttive) un progetto per la realizzazione di un immobile commerciale per la vendita di generi alimentari e non, su un’area di 7.260 metri quadrati. L’area individuata è classificata come D2, quella cioè su cui è consentita l’edificazione con l’ausilio di piani esecutivi sia a iniziativa privata che pubblica. Lo Sportello aveva rigettato la richiesta, ritenendo che servisse un piano di attuazione dell’area intera e non su un singolo lotto. E tra ricorsi e polemiche, nel 2016 il Comune, «al fine di consentire ai proprietari di utilizzare le aree», annunciò che si sarebbe proceduto «d’ufficio alla redazione dell’atto di pianificazione». E fu così che nel 2018 l’amministrazione predispose il piano particolareggiato denominato Viale Michelangelo. Che, con queste premesse, venne trasmesso al Consiglio per la deliberazione. E siamo nell’aprile del 2019. Da quel momento i titolari del costruendo centro Eurospin hanno pensato che sarebbe stata questione di giorni, cominciare i lavori. Dovettero presentare una diffida per potere smuovere le acque e questo però non portò granché bene, visto che nella seduta del 2021 Sala delle Lapidi - nonostante il parere favorevole dell’ufficio proponente e di tutte le altre autorità coinvolte - a sorpresa bocciò il provvedimento.

Osserva l’avvocato Fabio Lo Presti nel ricorso al Tar, che «dagli atti pubblicati sul sito internet e dalle risposte ottenute, non era possibile verificare le motivazioni del rigetto che, secondo quanto affermato nella delibera, venivano riportate nel separato processo verbale della seduta; verbale che, tuttavia, a oggi, per quel che è dato sapere, non soltanto non è stato pubblicato, ma neanche redatto». Ora, quello che appare un pasticcio dai contorni non chiari, fa dire al legale di Eurospin Sicilia che «l’atteggiamento colposo e ostruzionistico dell’amministrazione dà luogo a responsabilità risarcitoria, considerato che prima ha redatto un piano di attuazione, ingenerando nel privato un legittimo affidamento, e poi lo ha respinto nonostante i pareri favorevoli espressi da tutte le autorità coinvolte nel procedimento».

Come finirà? Presto per dirlo. Ma il precedente di Cruillas traccia una possibile via d’uscita. E cioè una forma di transazione secondo cui, come allora, l’Aula accetterà di riesaminare il piano particolareggiato, approvandolo. Così, Eurospin Sicilia potrà (benché in ritardo) portare a compimento il suo investimento, rinunciando magari alla pretesa risarcitoria. Ha già fatto così e il centro di contrada Chianazzo, zona Trabucco, funziona e lavora da circa due anni.

Va segnalato che la società Eurospin Sicilia, con sede a Catania, poco più di un mese fa è stata raggiunta da un provvedimento di amministrazione giudiziaria per un anno, disposto dal Tribunale di Reggio Calabria. Una delle accuse rivolte alla società è di non aver controllato adeguatamente chi ci fosse dietro le imprese che si sono aggiudicate gli appalti per la costruzione delle nuove succursali alimentari, in particolare in Calabria.

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