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Monreale piange la scomparsa di Marilù Monte: aveva valorizzato le susine sanacore

Marilu Monte

Monreale piange la prematura scomparsa di Marilù Monte, 48 anni, stroncata da una malattia, famosa per aver fatto conoscere in tutta Italia le  susine sanacore. Il soprannome, Marilù, se lo era guadagnato per aver fatto combattuto e fatto valorizzare quel prodotto, una tipologia del frutto che cresce solo nella zona di Monreale: già fin dai tempi dell’università si era prefissata come obiettivo la tutela e valorizzazione della biodiversità frutticola siciliana.

Dopo aver ereditato un susineto proprio a Monreale, ha cercato di valorizzare coltivando la varietà autoctona di susine diffuse solo nelle campagne che circondano l’antica città normanna, la cui presenza è testimoniata già dal 1600, tanto da farlo diventare, nel 2006, un presidio slow food. Due le varietà del frutto, sanacore e ariddo di core: molto antiche, tanto da essere citate dallo storico botanico italiano Francisco Cupani nella suo trattato Hortus Catholicus come Bruna di Core janchi e niuri di Monreale. Una varietà che oggi è a rischio estinzione, finite, grazie alla sua tenacia e forza di volontà fino sui banchi di Milano Expo.

Ma il lavoro di Marilù è stato riconosciuto anche con la consegna del premio «AèD - Agricoltura è donna», come candidata proposta dal dipartimento Agricoltura di Legambiente Sicilia, un tributo al suo impegno per la tutela delle varietà siciliane che Marilù ha confermato anche con la pubblicazione del libro “Il sole a tavola”, dimostrando così di essere una paladina della biodiversità. Da tempo, peró, combatteva contro un brutto male, fino a spegnersi all’età di quarantotto anni.

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