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Tregua alla Rap di Palermo, i sindacati: ma il Comune assolva gli impegni

«Con senso di responsabilità verso la città e la Prefettura abbiamo dato seguito alla richiesta del Comune, e quindi attendere 15 giorni affinché si possano concretizzare gli impegni assunti dall’amministrazione comunale davanti al prefetto Forlani». Lo dicono Riccardo Acquado Fp Cgil, Vincenzo Traina Fit Cisl, Francesco Sinopoli Uiltrasporti e Agostino Cospolici Fiadel dopo l’incontro in Prefettura con il Comune e l’Azienda sulla vertenza Rap. “Nel dettaglio - spiegano - si tratta della definizione della ricapitalizzazione che, così come dichiarato al tavolo prefettizio dall’assessore Marino, sembra essere in dirittura d’arrivo; del pagamento di una parte delle fatture dei circa 55 milioni di crediti che la Rap vanta dal socio unico, dell’emendamento del ragioniere generale Basile sul pagamento degli extra costi, da fare approvare in Consiglio Comunale, dell’approvazione della delibera di giunta sul fabbisogno di personale che consenta subito l’assunzione dei 46 autisti e dei due dirigenti, prima reale risposta ai tanti giovani palermitani in cerca di lavoro». I sindacati aggiungono: «Bene il progetto sul PNRR presentato da Rap per la costruzione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica, ma riteniamo inaccettabile il mancato invio di quelli relativi ai 10 CCR e all’impianto di valorizzazione della frazione secca, valore complessivo 30 milioni, realizzati dalla Rap che l’amministrazione comunale avrebbe semplicemente dovuto trasmettere nella relativa piattaforma informatica del MITE e che, per ‘problemi tecnicì, come asserito dalla burocrazia comunale, non si è riusciti ad inviare». Infine, è stata posta l’attenzione sulla transazione curatela fallimentare Amia e Comune di Palermo sulle vecchie vasche della discarica, la cui sottoscrizione in tempi rapidi determinerebbe l’utilizzo della III vasca bis di Bellolampo, che sarebbe pronta a ricevere sin da subito 100 mila tonnellate di rifiuti, e la possibilità del Comune di svincolare circa 45 dei 55 milioni di euro oggi appostati in bilancio per far fronte al debito complessivo nei confronti della curatela.

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