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Almaviva Palermo, dopo l'accordo il sindacato rilancia: dateci servizi innovativi coi fondi Pnrr

Protesta Almaviva

«Dopo mesi di trattativa, ma soprattutto di ansia e di incertezza per i lavoratori, si è definita un’ipotesi di accordo sulla vertenza del call center Ita/Covisian che riapre una speranza per i lavoratori e la città. Riconquistare una missione produttiva, piena occupazione e salario è l’obiettivo di tutti». Lo dice il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, che ha diffuso una nota insieme alla Slc Cgil Palermo sulla vertenza che riguarda i lavoratori Almaviva.

«Il rispetto della clausola sociale, grazie alla determinazione del sindacato, ma soprattutto alla straordinaria mobilitazione dei lavoratori, è parte integrante e portante dell’intero accordo - dicono il segretario generale Slc Cgil Palermo Marcello Cardella e Emiliano Cammarata, segretario Slc Cgil Palermo -. A causa della assoluta eccezionalità e unicità della caratteristiche della commessa che prevede, almeno nella fase iniziale, volumi incerti e non definibili, con la salvaguardia del perimetro occupazionale, si è reso necessario, per un periodo limitato di due anni, un intervento legato a una riduzione oraria».

«Questa vertenza, dall’esito assolutamente non scontato - spiegano Cardella, Cammarata e Ridulfo - dimostra in modo evidente che il settore dei contact center necessita di profondi cambiamenti e di nuove politiche industriali. In particolare, si deve porre un argine a quel rapporto “malato” tra fornitore e committente, fatto di gare al ribasso e vincoli economici insostenibili. Occorre - aggiungono - un rilancio e un consolidamento del settore attraverso una profonda trasformazione dei servizi alla clientela. Le ingenti risorse previste per la digitalizzazione dal Pnrr devono rappresentare un volano per la crescita e la riprofessionalizzazione degli addetti».

Nel merito dell’accordo sottoscritto, la Slc Cgil esprime un giudizio «moderatamente positivo» soprattutto riguardo all’applicazione della clausola sociale e sulla salvaguardia dell’occupazione. La parola passa adesso alle lavoratrici e ai lavoratori che dovranno esprimere il loro giudizio sull'ipotesi d’accordo durante le assemblee che verranno indette nei prossimi giorni.

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