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Acqua, maxi bollette di fine anno in provincia di Palermo: nuove regole nel 2020, cosa cambia

Maxi bollette di fine anno in provincia di Palermo

Fine anno amaro per tantissimi cittadini della provincia di Palermo. Migliaia di utenti dell'Ato 1, infatti hanno ricevuto una lettera raccomandata con cui si obbliga al pagamento di ingenti cifre per la gestione del servizio idrico tra il 2014 e il 2015.

Gli avvisi, come ha scritto Giuseppe Spallino sul Giornale di Sicilia, riguardano anche le utenze condominiali. L'Unione dei consumatori, sollecitata da diversi cittadini, ha deciso così di avviare un'azione collettiva dopo le numerose segnalazioni arrivate da Termini Imerese, Lercara Friddi, Montemaggiore Belsito, Caccamo, Alia, Sclafani Bagni.

«In questi giorni - dichiara il presidente dell'Unione dei consumatori, Manlio Arnone - l'Ato 1 Palermo, ente per altro in liquidazione coatta amministrativa, ha inviato numerose intimazioni di pagamento ai propri utenti, dove non sarebbero specificate analiticamente le voci di spesa, ma solo un calcolo forfettario di quanto dovuto. Diventa difficile per gli utenti contestare consumi cosi datati, pertanto, dopo un attento studio da parte della nostra consulta giuridica  abbiamo deciso di avviare immediatamente un'azione collettiva, con l'intento di procedere ad un'azione bonaria: non contesteremo le fatture di quattro o cinque anni fa, ma faremo un'unica richiesta di saldo e stralcio contando sulla forza del collettivo. Tale azione, potrebbe consentire di ridurre significativamente per i cittadini il costo richiesto dal parte di Ato 1».

DAL 2020 NUOVE REGOLE. Dal primo gennaio si cambia. Se fino ad ora si agiva in ordine sparso, l'Arera, l'autorità competente, ha fissato punti precisi su messa in mora, sospensioni della fornitura e risoluzioni del ,contratto in caso di utenti non in regola con i pagamenti con la delibera numero 311 del 2019. Ma la confusione, attacca l'associazione Aduc, in alcuni casi potrebbe addirittura aumentare. Di certo quella della morosità è una questione urgente: Stefano Besseghini, presidente dell'Arera, parla di «punte del 50 per cento in alcune zone d'Italia» e di «contesti condominiali dove non c'è una misurazione del consumo del singolo».

COSA CAMBIA. Nei casi di morosità delle utenze domestiche residenti, come si legge in un comunicato dell’Arera, potrà essere sospesa la fornitura soltanto dopo il mancato pagamento di fatture per importi superiori al corrispettivo annuo dovuto per la fascia di consumo agevolato o solo successivamente alla limitazione del flusso dell'acqua assicurando soltanto il quantitativo minimo vitale (50 litri per abitante al giorno).

Nel caso di utenze condominiali invece il gestore non potrà limitare/sospendere/disattivare la fornitura idrica se, entro la scadenza dei termini previsti nella comunicazione di messa in mora, sia stato pagato almeno metà dell'importo dovuto in un'unica soluzione. Potrà invece procedere con le azioni sulla fornitura se l'utenza condominiale non effettui il saldo entro i successivi sei mesi.

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