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Lavoro a Palermo, il caso dei 584 precari del Comune approda in Consiglio

La stabilizzazione di 584 precari del Comune di Palermo adesso spetta al consiglio comunale. L'assise per consentite la firma contratti a tempo indeterminato per i lavoratori deve approvare il rendiconto 2018 entro venerdì 27 settembre.

Una corsa contro il tempo visto che proprio lo stesso giorno saranno completate tutte le procedure concorsuali per i dipendenti.

L’appello a dare il proprio parere definitivo al Consiglio Comunale è lanciato da Cgil, Uil e Csa. «In queste ore in tanti stanno lavorando alacremente per fare firmare i contratti ai lavoratori che diventeranno definitivi dopo il via libera di sala delle Lapidi. Ci sono impiegati comunali che prepareranno tutti i documenti nel fine settimana - dicono i segretari provinciali Lillo Sanfratello Cgil Fp, Salvatore Sampino ed Ilioneo Martinez della Uil Fp e Nicolò Scaglione del Csa Ral di Palermo - Abbiamo seguito passo passo tutte le fasi della vicenda, delle grandi difficoltà attraversate in questi mesi che sono state superare grazie all’impegno degli uffici e dell’amministrazione attiva, ora spetta al Consiglio Comunale fare la propria parte e siamo assolutamente certi che tutti faranno a pieno quanto occorre per garantire i lavoratori ma soprattutto, in una fase che come tutti sanno vede le risorse umane scarseggiare a causa delle fuoriuscite, le risorse umane necessarie per il funzionamento del comune di Palermo».

Il rendiconto sarebbe calendarizzato per il prossimo 30 settembre. «Chiediamo di anticipare l'approvazione altrimenti salterebbe tutto il lavoro fin qui svolto - spiegano i sindacalisti - Ci sono lavoratori che aspettano 20 anni per questo traguardo. Per questo Cgil, Csa e Uil ed i rispettivi gruppi Rsu, fanno appello a tutti i gruppi consiliari, alle commissioni consiliari alla presidenza del Consiglio Comunale, perché facciano un ulteriore sforzo per approvare il rendiconto 2018 entro il 27 Settembre, per permettere agli uffici di poter dare corso a tutti gli atti indispensabili alla firma dei contratti senza vanificare quanto fatto fin ora».

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