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Blutec, piano industriale di Termini a rilento: delusione del sindaco e dei sindacati

PALERMO. "Ci saremmo aspettati molto di più". Così il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta, ha espresso la sua delusione e la preoccupazione per l'incontro a Mise nel quale si doveva fare il punto sul progetto di ripresa industriale dello stabilimento ex Fiat.

La società Blutec avrebbe dovuto dare informazioni sui tempi di attuazione del piano che nella prima fase prevede investimenti per 22 milioni con l'occupazione di 170 lavoratori entro settembre 2017 e il rientro di altri 80 entro la fine del 2017 quando dovevano partire l'allestimento del Doblò con motore elettrico e la produzione di moto per Poste italiane.

"Non c'è finora - ha detto il sindaco - alcuna certezza - e comunque si tratta di impegni per commesse che non offrono le dovute garanzie per il futuro della fabbrica".

Ma le verifiche non hanno lasciato soddisfatti né i sindacati né il sindaco Giunta, critico anche sull'assenza di esponenti del governo della Regione, rappresentata da due funzionari. Le parti hanno fissato un nuovo incontro entro la fine di marzo, che si terrà all'interno dello stabilimento. Qualche risultato è stato invece ottenuto per l'applicazione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori di due imprese dell'indotto, la Lear Corporation e la Bienne Sud.

Critici anche Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Giuseppe Liuzzo Rampino Rsu Fim Cisl: "La Blutec ha ripresentanto il progetto su Termini Imerese ma indicando tempi più lunghi per l'avvio delle attività principali e l'ingresso di tutti i lavoratori, non più la fine del 2018 ma entro il 2019. Così facendo se entro l'anno si garantisce l'ingresso di 20 operai a marzo e altri 100 entro l'ultimo trimestre, dovranno restare in attesa per un anno 450 tute blu. I lavoratori sono stanchi di queste interminabili attese".

L'azienda ha ribadito progetti come l'elettrificazione dei Doblò e dei due ruote delle Poste. "C'è in ballo anche una commessa con degli imprenditori provenienti dalla Cina, ma non basta - spiegano i due sindacalisti - siamo preoccupati di questo slittamento dei tempi per entrare a pieno regime. L'azienda ha chiesto al Ministero del Lavoro la proroga della cassa integrazione per altri dodici mesi per non lasciare scoperti i lavoratori in attesa di rientrare, ma questi ritardi non sono più tollerabili".

Intanto otterranno la mobilità in deroga i lavoratori della Lear, azienda dell'indotto, ma restano senza alcuna copertura invece i circa 70 dipendenti della Bienne Sud. "Questi lavoratori - conclude Leonardo La Piana segretario Cisl Palermo Trapani - non hanno alcuna certezza sul futuro occupazionale. Non è concepibile che dopo quattro anni si parli ancora di slittamento dei tempi per far partire il ciclo produttivo della fabbrica, le istituzioni facciano di più cercando anche altri possibili investitori per l'area industriale di Termini e si vada avanti con l'accordo quadro che stanzia 150 milioni di euro per le infrastrutture".

“Un altro anno di cassa integrazione straordinaria per lavoratori dell’ex Fiat di Termini Imerese. Questo prevede il piano industriale presentato da Blutec stamane a Roma, che ha manifestato, così, l’impossibilità di riassorbire altri ex dipendenti nel 2018”. Lo ha spiegato Enzo Comella della Uilm Palermo, aggiungendo: “Adesso serve capire come ottenere una proroga della cigs e nello stesso tempo verificare la prosecuzione degli investimenti e dei finanziamenti di Invitalia”.

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