PALERMO. E’ stato raggiunto un accordo tra i lavoratori di Almaviva di Palermo e l’azienda. Ieri è stato effettuato un referendum e l’82% dei lavoratori hanno votato un accordo che limita le perdite. L’azienda Almaviva una settimana fa aveva paventato 800 esuberi su Palermo, che potrebbero diventare 1.200 se Alitalia dovesse fallire e la commessa non dovesse essere rinnovata.
Così gli operatori dei call center hanno elaborato un accordo, per evitare licenziamenti almeno i primi 800 esuberi.I lavoratori Almaviva di Palermo hanno accettato alcuni sacrifici a fronte di tutele e migliori garanzie per il futuro.
Ieri al temine di un referendum è stata firmato da tutti i sindacati un accordo per tutti gli operatori dei call center palermitani, che verrà ratificato la prossima settimana al Mise.I sacrifici economici per il lavoratori palermitani sono stati tamponati a fronte una perdita di guadagno annua.
“Tutti i 2.800 lavoratori perderanno quattro scatti di anzianità e il Tfr per un anno- spiega il segretario della Slc Cgil Palermo, Maurizio Rosso- Per compensare l’azienda darà un ‘bonus welfare’ del valore di 250 euro per l’ultimo semestre 2017 e 250 euro per i primi sei mesi del 2018. Le maggiori perdite annue le avranno i 500 lavoratori full time a 8 ore per un totale di circa 300 euro di guadagno in meno in un anno, i 600 lavoratori part time a 6 ore in un anno perderanno 135 euro. I 1.500 lavoratori part time a 4 riusciranno a compensa con il bunus. Tutti perderanno 4 scatti di anzianità e un anno di Tfr”.
L’accordo prevede anche delle migliori prospettive lavorative. “Noi abbiamo chiesto all’azienda di mantenere gli impegni, di fare investimenti per il futuro e di applicare dal prossimo anno il contratto di secondo livello. Abbiamo inoltre – continua Rosso - di implementare a Palermo almeno cento postazioni di information tecnology. L’azienda ha garantito che questo sarà l’ultimo anno che i lavoratori staranno in cassa integrazione e non verranno più rinnovati i contratti di solidarietà. Intatti sono almeno sei anni che hanno questo tipo di contratti”.
C’è anche un impegno da parte della Regione Siciliana e del Comune di Palermo. “Verranno stanziati 15 milioni di euro per formare i lavoratori che acquisiranno più conoscenze nel settore per diventare più flessibili”, conclude Rosso.Inoltre l’azienda ha garantito ai lavoratori che: “Sta gareggiando per alcune nuove commesse che ha intenzione di portare a Palermo”, spiega Giovanni Gorgone, Rsu Fistel Cisl.
Inoltre alla luce del protocollo d’intesa Gentiloni firmato i primi di maggio tra i 13 maggiori committenti del settore delle comunicazioni: “Noi speriamo che si riporti in Italia nuove commesse e più lavoro. Le aziende non dovrebbero più effettuare gare al massimo ribasso nel nostro Paese e rispettare il minimo contrattuale”.
Il sindaco Leoluca Orlando ha vigilato sulla trattativa e ha commentato che: "I lavoratori di Almaviva hanno accettato a larghissima maggioranza un accordo che a fronte di sacrifici immediati, mira a riscuotere presto garanzie di crescita e consolidamento. Un accordo che rispecchia la crisi complessiva che segna il settore ma anche le possibilità di rilancio. I lavoratori hanno fatto una scelta che mira a vedere garantito il proprio posto di lavoro a Palermo in un momento in cui i call-center italiani sono in gravissima crisi. Chiediamo ora all'azienda l'impegno massimo per garantire occupazione e produttività a Palermo, così come chiediamo al Governo nazionale di essere sempre più parte attiva per la corretta applicazione del protocollo sottoscritto di recente per la tutela dei lavoratori".
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