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Almaviva, rischio di 2.500 esuberi tra Palermo e Catania

PALERMO. Sono riuniti in assemblea a Palermo gli operatori del call center Almaviva, che in città conta circa 4.500 addetti. L'iniziativa è stata indetta dai sindacati che fino a giovedì terranno assemblee nelle due sedi palermitane del call center per accendere i riflettori sui 2.500 esuberi annunciati dal gruppo in Sicilia. Le assemblee serviranno a decidere quali azioni di ve di protesta da mettere in campo e scongiurare i licenziamenti.

In Sicilia i dipendenti di Almaviva, che su scala nazionale conta un organico complessivo di 10 mila addetti, sono 6 mila ripartiti nelle due sedi di Palermo e a Catania. La scorsa settimana, anche nel capoluogo etneo è stato organizzato un ciclo di assemblee.  I sindacati chiedono un incontro con il governo regionale e uno in prefettura, a Palermo, con l'azienda e le società committenti per individuare possibili soluzioni. Nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali hanno lanciato un appello alle istituzioni a tutela dei livelli occupazionali. Almaviva non avrebbe in programma per i prossimi mesi l'acquisizione di nuove commesse per i siti siciliani, i siti più a rischio però sarebbero le due sedi di Palermo. I carichi di lavoro per gli operatori del gruppo, già provati dalla solidarietà, potrebbero esaurirsi a gennaio e i sindacati temono che già nei prossimi mesi l'azienda potrebbe avviare le procedure di licenziamento collettivo.

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