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Cassa integrazione ai Cantieri navali, a Palermo assemblee-sciopero

La Fiom: con l'assemblea odierna avviato un confronto interno per ribadire l'opposizione alla scelta di Fincantieri di depotenziare lo stabilimento siciliano

PALERMO. Assemblee-sciopero si sono tenute oggi al Cantiere Navale nei diversi turni di lavoro, indette dalla Rsu Fiom Cgil di Palermo. Sono le prime iniziative di confronto tra i lavoratori dopo l'annuncio da parte di Fincantieri di un periodo di cassa integrazione della durata di 13 settimane, a partire dal 7 novembre, per 160 unità lavorative su 450. Su quest'argomento giovedì alle 12 si terrà un incontro in Confindustria Palermo.

La Fiom - dice una nota del sindacato - con l'assemblea odierna ha avviato un confronto interno per ribadire l'opposizione alla scelta di Fincantieri di depotenziare lo stabilimento di via dei Cantieri: a Palermo non è stata affidata nessuna commessa in grado di garantire l'occupazione mentre negli altri siti italiani è stato assicurato il lavoro per i prossimi dieci anni.

"E' stato dato il lavoro a tutti tranne che a Palermo. Alle assemblee - aggiunge Francesco Foti, Rsu Fiom Cgil Palermo - abbiamo discusso anche dei metodi di controllo che la direzione aziendale sta esercitando sui lavoratori, determinati dall'assenza di dialogo con le organizzazioni sindacali e dall'instaurarsi di un clima totalitario. Controlli che non hanno nessuna logica rispetto alla prestazione lavorativa e che vengono portati avanti con la minaccia di provvedimenti disciplinari nei confronti degli operai".

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