PALERMO. Addio alla petroliera «Marittimo M». Unicredit leasing ha venduto la nave al cantiere San Giorgio del Porto di Genova. Lo stesso cantiere dove è in corso la demolizione della nave da crociera Concordia. L’imbarcazione era stata costruita nell’ex cantiere di Trapani e mai completata.
Alla gara per l’acquisizione della nave hanno partecipato anche alcuni armatori locali, ma le offerte sono risultate più basse. Critiche dai sindacati: «Dai nostri imprenditori ci aspettavamo più interesse - dicono dalla Fiom Cgil -. La Marittimo sarebbe potuta rimanere nel nostro cantiere». Ieri mattina, dopo quasi due anni di ormeggio al porto, lo scafo di 130 metri è stato trainato fuori dallo specchio d’acqua palermitano da due rimorchiatori per far rotta verso Genova. La notizia ha colto di sorpresa tutti, perché nelle prime intenzioni della banca, proprietaria della nave, c’era la possibilità di completare l’allestimento e poi metterla in vendita.
Ciò poteva significare lavoro per il cantiere navale. Fincantieri aveva infatti accarezzato l’idea di rimettere in sesto la nave, che aveva dentro casa, avanzando pure un preventivo. La previsione era di 18 mesi di lavori e l’utilizzo di oltre un centinaio di tute blu, più gli operai dell’indotto, fra tubisti, addetti agli apparati di bordo, impiantisti e gruisti. Ma il ruolino di marcia è cambiato in corso d’opera. Unicredit leasing aveva incaricato un pool di ingegneri navali per la verifica strumentale e impiantistica.
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