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Comune di Palermo, i dipendenti costano un terzo del bilancio

Incidono maggiormente i vigili urbani, con 61 milioni: ci sono pure 1.000 tra operai del Coime e Lsu. Aumentano bollette di acqua e gas

PALERMO. «E io pago» esclamava Totò nei panni dell’avarissimo barone Antonio Peletti. Basta sostituire il protagonista di «47 Morto che parla» con Palazzo delle Aquile ed il gioco è fatto: con 8.411 dipendenti, tra quelli in ruolo, gli operai del Coime e gli Lsu, nel 2013 il Comune ha speso oltre 268 milioni di euro per pagare i costi del suo personale.

Una cifra che è in flessione rispetto agli anni precedenti, ma che rappresenta poco meno di un terzo del bilancio complessivo, che è di oltre un miliardo di euro. Per i diversi settori dell’amministrazione la spesa ammonta ad oltre 285 milioni 654 mila euro: a gravare di più è il corpo di polizia municipale, per oltre 61 milioni. Di contro, però, nel 2013 sono cresciute le spese per pagare le bollette di acqua (+11,78%) e gas (+9,97%) e si è registrato un aumento del 14 per cento sui costi di cellulari e telefonia mobile. Ben 42 milioni di Tarsu-Tares non sono stati invece riscossi. Insomma, tanti numeri che il Comune ha messo nero su bianco, pubblicando il rapporto di gestione per il 2013. Testo che la giunta comunale ha approvato alla vigilia dei due giorni di festa che si sono appena conclusi. Ecco, dunque, i dettagli di questo «regalo di Natale».
Il personale. Ha sfiorato quasi quota 270 milioni il costo del personale dipendente dall’amministrazione comunale. Si tratta, in totale, di 8.411 persone, di cui 78 dirigenti, 7.115 lavoratori in ruolo, 917 in forza al Coime e 301 Lsu. A fare la parte del leone, ovviamente, i lavoratori in ruolo, che gravano per oltre 227 milioni, seguiti dagli operai del Coime, per cui sono serviti quasi 39 milioni, e il bacino Lsu, con un costo di poco inferiore ai due milioni e mezzo.

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