PALERMO. Il decisionismo del comunista Giusto Catania solletica i nervi dell’opposizione. L’assessore alla Mobilità, forte di una sentenza del Tar che ha negato la sospensiva dei provvedimenti di pedonalizzazione, va avanti determinato e serafico nel suo progetto. E domani si accinge a tenere a battesimo un’altra invenzione avviata, al momento, solo come esperimento: destinare a zona di parcheggio la corsia preferenziale di via Roma, dall’angolo con corso Vittorio Emanuele sino alla stazione.
Un provvedimento che nelle intenzioni dovrebbe dare una mano ai commercianti che naturalmente ringraziano. Ma fa infuriare trasversalmente molti consiglieri di Sala delle Lapidi. Spingendo il segretario provinciale del Pd, Carmelo Miceli, a giudicare «aberrante» l’idea di chiudere le corsie preferenziali. E arrivando a chiedere le dimissioni dell’assessore perché «dopo la chiusura della Favorita credo che assisteremo all’ennesimo fallimento annunciato». Perfida la replica di Catania: «Ritengo improprio collegare la parola politica a Carmelo Miceli».
Ma l’ex europarlamentare di Rifondazione non se la può cavare solo con una battuta, perché sull’argomento delle isole pedonali sta montando una vera e propria fronda. Anche all’interno della maggioranza ci sono parecchi malpancisti disposti a dare battaglia; al momento, però, non sono disposti a schierarsi apertamente contro lo sfrontato attivismo del dirigente scolastico in aspettativa. E così tutti coloro che hanno sassolini dalla scarpe da togliersi attendono l’arrivo in aula del bilancio (da lunedì a giovedì Sala delle Lapidi convocata) per fare scattare una deliziosa vendetta: stornare con un emendamento i fondi per le pedonalizzazioni e dunque tagliare le unghie all’assessore.
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