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Grazie Ambra: commuove la storia di Franca Viola, applausi e standing ovation per quel NO al matrimonio riparatore

Le scale portano in alto: te la immagini Oliva che sale, ha il padre da un lato, la mamma e la sorella dall’altro. E dietro, una coda di donne che avanzano con lei verso la giustizia. Immagine retorica? Mica tanto, la storia di Franca Viola che rifiutò di essere una brocca rabberciata – il famoso matrimonio riparatore che fino a metà anni Sessanta aveva l’autorevolezza di una legge scritta da uomini -, è la stessa di tante donne che si videro strappata una fanciullezza sincera. Sì perché quello che tra i commi non è scritto, è che tutte le ragazzine violate non erano mai più che quindicenni. Come Oliva, e come Franca con lei. La loro vittoria è di noi tutte, ma anche della sua famiglia: una mamma che parla per frasi fatte e antiquate, ma è capace di una carezza; una sorella violata e riempita di botte che alza la testa; un padre che non impugna la lupara, ma cammina fiero al fianco della ragazzina che smonta un sistema.

Non chiamiamo in campo la retorica perché non è cosa di Ambra Angiolini: con la freschezza di Franca e la complessità di Oliva ha affrontato la scena, e sì che Palermo era piazza dura e cruda. Ma al Teatro Al Massimo ad ogni replica (fino a sabato) si ripete la magia del debutto: pubblico in piedi, e in parecchie con gli occhi lucidi. Riscrivere la storia di Franca Viola partendo dal libro di Viola Ardone, Oliva Denaro, e affrontarlo con sicurezza, lasciando parlare la sua tranquilla femminilità, la delicatezza di una bimba che cresce velocemente, la miseria del bulletto in un borgo di provincia che si trova sbattuto in prima pagina: Ambra Angiolini è riuscita anche a creare una non-lingua che non è dialetto e non è italiano, ma ha una cadenza che ci sta, profondamente.

Se qualcosa si deve per forza trovare, magari si poteva evitare il cortile alla Liolà illuminato di conseguenza, ma la regia di Giorgio Gallione riesce a render servizio al teatro senza pesantezze. Belle le scorribande di Paolo Silvestri nelle canzoni italiane. Del pubblico si è già detto: applausi senza fine. E forse si merita anche un «grazie Ambra».

Nel video Ambra si commuove alla fine della prima di venerdì 24 gennaio al Teatro Al Massimo di Palermo, poi ringrazia una spettatrice in prima file per la carica che le ha trasmesso

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