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L'Assemblea della Rete per la cultura antimafia elegge la nuova scuola capofila: l'istituto comprensivo Colozza Bonfiglio di Palermo

La preside dell’istituto Colozza-Bonfiglio Valeria Catalano

Ogni anno la Rete per la Cultura Antimafia, elegge una nuova scuola capofila. Il primo anno è stata la Giuliana Saladino del Cep, diretta da Giusto Catania. Quest’anno l’assemblea ha votato all’unanimità l’istituto comprensivo Colozza-Bonfiglio, diretto dalla dirigente scolastica Valeria Catalano.

«Continuerò a lavorare con lo stesso spirito corale che ha caratterizzato il lavoro della Rete – dichiara Valeria Catalano - ringrazio i colleghi e le colleghe che hanno voluto come capofila la scuola Colozza - Bonfiglio. Il lavoro futuro si svolgerà nell’ottica di una continuità ma nello stesso tempo di un’innovazione, dato che ognuno di noi porta vissuti, esperienze e idee differenti. Ringrazio Giusto Catania, che ha fatto nascere e crescere la Rete, per il lavoro fatto in questo primo anno».

In sede di elezione, è stato rinnovato, inoltre, anche il consiglio di Rete. Oltre a Valeria Catalano e Giusto Catania ne fanno parte altri sei dirigenti scolastici: Giusi Aprile (XIII istituto comprensivo Archimede di Siracusa), Bianca Guzzetta (istituto comprensivo Principessa Elena di Napoli), Maria Gabriella Martorana (istituto comprensivo Costa Scinà), Daniela Miceli (istituto comprensivo Scelsa), Marcella Polimeno (direzione didattica Aristide Gabelli) e Andrea Tomaselli(istituto Nautico Gioeni Trabia).

«Con Valeria Catalano e con l’istituto Colozza- Bonfiglio, la Rete per la cultura antimafia continua la sua azione pedagogica ed educativa – sottolinea Giusto Catania – ringrazio la collega Catalano che, con grande spirito di servizio, ha dato la sua disponibilità affinché la promozione della cultura antimafia sia la priorità della scuola siciliana».

La Rete per la Cultura Antimafia è nata nel marzo dell’anno scorso e contava 69 scuole della città e della provincia. Adesso si è allargata ed è costituita da 158 scuole della regione. L’accordo ha l’obiettivo di promuovere ed attuare un progetto pedagogico e didattico per la promozione della cultura antimafia nella scuola. L’azione repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine è importante ma serve anche e soprattutto una mobilitazione civile e culturale.

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