«Un festino intestato alla speranza, per la città, i suoi giovani e il loro futuro. Rosalia pellegrina di speranza». Così il sindaco Roberto Lagalla ha presentato il festino di santa Rosalia numero 400, che si svolgerà a Palermo. Saranno 36 le manifestazioni che avranno luogo nei tanti quartieri della città a latere della manifestazione che mescola sacro e folklore che accompagneranno verso la data del 14 luglio. Coinvolta l’intera città dalle fondazioni culturali e istituzionali, ai club service e le associazioni ai teatri.
«Fatte valutazioni di merito su ogni proposta - ha poi sottolineato Lagalla - discrezionalità non è una parola che può essere accostata a questo festino». «Una festa che ha grande senso di orgoglio e di autenticità - ha sottolineano marco balich, della wonder studio, agenzia incaricata per l’organizzazione del festino». 5 tappe che avranno una storia e che saranno anche amplificate nel mondo, obiettivo questo dichiarato dall’amministrazione comunale.
Prima tappa palazzo reale, carro svelato dopo la partenza, prima tappa la cattedrale dove interverrà l’arcivescovo, poi giù per i 4 canti dove le 4 sante (santa ninfa, Cristina, oliva e Agata) faranno corona alla patrona con un cameo per San Benedetto il Moro. E poi l’arrivo al mare passando per porta felice. Tutte tappe con sorprese canore e musicali che non si cercherà di non svelare prima dello spettacolo. Nella processione non ci sarà soltanto il carro di Rosalia: ad accompagnare la santuzza un vero e proprio corteo che sintetizzano la narrazione della storia che ha liberato Palermo dalla peste.
«Sulle emergenze stiamo cercando di promuovere una immagine di Palermo che sta cambiando e vuole cambiare ha proseguito Lagalla - Tanti dal mondo, come testimonia un corposo articolo del financial Times vengono qui e parlano bene. E questa positiva risposta l’abbiamo trovata nei viaggi che abbiamo compiuto per presentare il 400esimo. Attendiamo un turismo già vivace in questi giorni. Stiamo mettendo particolare cura su sicurezza, pulizia e un tele controllo degli incendi. Non siamo in una capsula dove nulla può cambiare, dobbiamo superare l’inclinazione a criticare tutto e dobbiamo dare spinta ad un futuro migliore».
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