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Danni e degrado sul luogo della strage di Portella della Ginestra: Sos dall'associazione dei familiari delle vittime

Spianata la cima della collina, dalla quale furono lanciate bombe sulla folla

Il sito di Portella della Ginestra, dove la banda di Salvatore Giuliano massacrò 11 contadini il primo maggio 1947, è in uno stato di degrado. È la denuncia dell’associazione che a Piana degli Albanesi, vicino a Palermo, raggruppa i familiari delle vittime e alcuni degli stessi sopravvissuti ancora in vita.

Il sito e il memoriale, che l’artista Ettore de Conciliis ha realizzato con i sassi del posto, sono stati dichiarati dalla Regione Siciliana di importante «interesse culturale». Ma dopo quasi un anno, sostiene l’associazione, diventa necessario un intervento di manutenzione. La base che sostiene il sasso con incisa una poesia di Ignazio Buttitta è «gravemente danneggiata». Tante, segnala ancora l’associazione, «sono le pietre di rivestimento che si sono staccate dal muro che costeggia la trazzera e dai muretti delle piazzole». Perplessità suscita poi il fatto che a Portella della Ginestra sia stata spianata la cima della collina Rahji i Dxuhati, da dove furono lanciate bombe sulla folla che partecipava alla festa del lavoro. «Incredibilmente - sostiene l’associazione - sono stati rasi al suolo anche i sassi dietro i quali i testimoni oculari della strage Vincenzo Di Noto e Francesco Di Giuseppe si ripararono dai colpi d’arma da fuoco della banda Giuliano».

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