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La lingua siciliana sbarca nelle scuole: progetto della Regione e dell'Ue

L'assessore Turano ha impegnato fondi per 200 mila euro. La tappa europea è nata su iniziativa del deputato a Strasburgo Ignazio Corrao. Capofila il liceo Umberto di Palermo

L’assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Mimmo Turano, è intervenuto nella sala Pio La Torre di Palazzo dei Normanni alla conferenza di presentazione della fase attuativa delle iniziative a sostegno della formazione e dell’insegnamento della lingua siciliana. L’assessorato agisce così, impegnando fondi per 200 mila euro, parallelamente al progetto che ha vissuto in sede Ue la propria tappa europea per iniziativa del deputato a Strasburgo Ignazio Corrao, che si integra con le politiche regionali di sostegno alla formazione degli insegnanti e ai percorsi didattici negli istituti siciliani. Provvedimenti e stanziamenti che prendono le mosse dalla legge regionale di riferimento, la numero 9 del 2011: norme oggi concretizzate sul campo dal lavoro del tavolo tecnico, che si è recentemente insediato, e che è presieduto dal professore Giovanni Ruffino, alla guida del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, e dall’attività degli istituti, dei quali è capofila il liceo classico Umberto I di Palermo. Il tavolo è completato da rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, delle Università, delle scuole, dell’amministrazione regionale.

Turano ha sottolineato «l’urgenza e l’indifferibilità, per un sostegno che per noi è insieme piacere e onore. Si tratta - ha detto l’assessore - dell’ultima chiamata per consentire ai nostri giovani di apprendere e verificare direttamente gli insegnamenti dei loro nonni. Una lezione ‘sul campo’ che la scuola deve assolutamente incoraggiare con strumenti scientifici e didattici adeguati». Secondo Turano, «adesso alla formazione degli insegnanti e al percorso accademico e didattico “puro” va affiancata una declinazione emozionale, che soltanto attraverso il contatto diretto con le arti, la poesia, il canto, il cunto, può realizzarsi. Dunque, prendo l’impegno preciso di avviare gli incontri degli artisti che hanno aderito all’iniziativa con gli studenti entro il prossimo mese di marzo».

«Per generazioni parlare in dialetto siciliano è stato considerato uno stigma - ha detto l’eurodeputato Ignazio Corrao - adesso finalmente non più». Tra i volti e le voci coinvolte negli istituti, quelle di Lello Analfino e di Salvo Piparo, quest’ultimo presente all’incontro di oggi assieme, fra gli altri, oltre al professore Ruffino e al vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola, all’altra docente dell’Università di Palermo Marina Castiglione, Alfonso Campisi (Università La Manouba di Tunisi), Vito Lo Scrudato (preside del liceo Umberto I di Palermo), e al dirigente della Presidenza del Consiglio Aurelio La Torre. «Abbiamo messo insieme - ha spiegato Corrao -  il mondo accademico, il mondo culturale, il mondo artistico e quello imprenditoriale per un progetto che, in prospettiva può portare al riconoscimento, anche a livello europeo, del dialetto siciliano così come avviene, a esempio per il galiziano e il castigliano» spiega».

Nel video la dichiarazione dell'assessore Turano

 

 

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