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Fine anno con l’Opera dei Pupi a Palermo, nel teatrino di Cuticchio «Le prime imprese di Rinaldo»

Sabato 30 e domenica 31 dicembre alle 18,30, in via Bara all’Olivella rivivranno le gesta del paladino di Francia

Fine anno all’insegna della magia dell’Opera dei Pupi. Domani, sabato 30 e domenica 31 dicembre alle 18,30, nel teatrino di Via Bara all’Olivella della Compagnia Figli d’Arte Cuticchio, rivivranno le prime gesta del paladino di Francia, Rinaldo. Una storia avvincente che prende le mosse alla corte di Carlo Magno, quando il sovrano chiede ai suoi fidi prodi di dirgli tutto dei loro figli, sperando che un giorno possano arricchire la schiera dei paladini. È a questo punto che un colpo di scena, porterà il giovane Rinaldo a fuggire dal seminario dove studia e a dare inizio alla propria avventura personale.

Lo spettacolo «Le prime imprese di Rinaldo» fa parte della rassegna di fine anno, dedicata al tema de «Il Viaggio» e inserita nel programma delle manifestazioni organizzate in occasione dei cinquant’anni del Teatro dell’Opera dei Pupi di Via Bara all’Olivella, inaugurato da Mimmo Cuticchio il 28 luglio 1973. Biglietti: 10 (intero) e 5 euro (ridotto)

La trama

Carlo Magno ha riunito la sua corte per chiedere ai paladini quanti figli hanno, auspicandosi che un giorno possano arricchire le fila dei suoi guerrieri. Quando è il turno di Amone di Dardena che elenca i suoi cinque figli, il magonzese Ginamo di Baiona lo interrompe, asserendo che Beatrice avrebbe sposato Amone, ma in realtà ha sempre amato lui ed è con lui che ha concepito i figli. L’annuncio è piuttosto infamante e la riunione a corte si trasforma presto in una sorta di campo di battaglia. A questo punto, l’unione di Amone e Beatrice è fortemente compromessa.

Intanto Rinaldo, che si trovava rinchiuso in seminario, avendo saputo della separazione dei genitori, fugge per raggiungere la madre. Lungo la via, nel bosco della Foglia, la incontra accompagnata da un soldato. Ed è in questo frangente che i tre vengono assaliti da due giganti ladroni. Quindi, la scena si sposta sotto il castello della Maga Garandina, dove Rinaldo, dopo aver fatto diversi giuramenti, riceve da Messer Cordolano le armi.

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