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Una mostra celebra i 120 anni del Teatro Biondo di Palermo

Foto e documenti messi a disposizione dagli eredi del fondatore

«Palcoscenico Biondo» è la mostra che celebra i 120 anni del teatro di prosa di Palermo e sarà allestita nel Foyer della Sala Strehler. L’inaugurazione sarà il 20 ottobre alle 18.30 e l’esposizione rimarrà aperta fino al 30 dicembre. Il nucleo centrale è composto da foto e documenti messi a disposizione dagli eredi del fondatore Andrea Biondo: Maria Gabriela D’Asaro Biondo e la giovane artista Isabella Iozzi, co-curatrice della mostra insieme a Roberto Giambrone, Rosa Guttilla e Guido Valdini.

«La svolta determinante, nella storia del Teatro, è avvenuta quando, per volontà di Margherita Comida, vedova di Andrea Biondo, si costituì la Fondazione intestata al fondatore, ufficialmente riconosciuta nel 1968 con decreto del presidente della Repubblica. La Fondazione ha “protetto” la struttura teatrale da avventurismi commerciali che avrebbero potuto snaturare la sua funzione.

Nel 1986, infine, la Fondazione promuove la costituzione dell’Associazione Teatro Biondo Stabile di Palermo, insieme alla Regione Siciliana e al Comune di Palermo (a quel tempo anche della Provincia Regionale, poi assorbita dalla Città Metropolitana)», afferma Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Andrea Biondo e dell’associazione Teatro Biondo.

«Da centoventi anni - dice la direttrice Pamela Villoresi - batte il cuore di questa città. Compleanno importante, questo, che cade in un momento di grande rilancio, in cui il Biondo si riposiziona al centro della vita culturale del Paese e torna ad essere punto di riferimento, salotto e casa per i siciliani. Margherita Comida, attrice e cantante, negli anni ’20 del secolo scorso si trasferì dalla Romagna a Palermo per sposare Andrea Biondo, che qualche anno prima aveva inaugurato il Teatro che porta il suo nome. Nelle sue volontà, Margherita impose di proteggere e far vivere il teatro, nonché il sostegno a nuovi e giovani attori».

La mostra propone uno sguardo di sintesi attraverso manifesti, foto e locandine d’epoca, dai primi anni fino alle esperienze più recenti. In mostra anche il ritratto di Margherita Biondo realizzato da Francesco Camarda. Il Biondo aprì il sipario per la prima volta il 15 ottobre 1903.

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