Superati 71 mila visitatori in due fine settimana, e di questi, 56 mila soltanto a Palermo: sono questi i numeri straordinari che Le Vie dei Tesori raccoglie in appena due weekend in sette città siciliane, grandi e piccole, un vero «abbraccio di comunità che cresce di giorno in giorno.
Nel primo weekend i visitatori sono stati 31.517 e sono diventati già quasi quarantamila nel secondo fine settimana, numeri importanti che fanno voltare all’indietro, all’ultimo anno d’oro prima del Covid. E non solo a Palermo, ma anche a Catania ed Acireale il festival si sta radicando con un ottimo successo, sfiorando le 6 mila presenze, mentre le tre città del Val di Noto – Ragusa, Scicli e Noto - mettono a segno insieme 5.400 visitatori. Una bellissima sorpresa è Carini che richiama gli amanti degli oratori barocchi e supera i 1.600 visitatori. Sciacca salva il suo rapporto con il mare, porta alla scoperta di grotte e sorgenti e oltrepassa le 1.500 presenze. Un festival che può contare sul supporto del main sponsor UniCredit, di Poste Italiane e una rete di istituzioni, università, associazioni e proprietari privati.
Ci si prepara al terzo e ultimo weekend per Ragusa, Scicli, Noto, Sciacca e Carini (sabato 21 e domenica 22 ottobre), mentre Palermo e Catania andranno avanti fino al 5 novembre.
A Palermo, la città dove tutto è cominciato nell’ormai lontano 2006, e dove ogni anno il festival ritorna, attivando una maratona meravigliosa tra chiese e palazzi, rifugi e oratori, conventi e giardini, i numeri sono da capogiro: 24.745 nel primo weekend e 31.250 nel secondo, 56 mila in tutto, tre giorni a settimana, da venerdì a domenica. Con diversi luoghi sold out già in poche ore, i qanat arabi, l’Ucciardone, le sedi della Prefettura, e la Banca d’Italia. Per il sito più amato c’è già un testa a testa, anzi una corsa a strappare il podio, visto che nel primo weekend i marmi mischi della chiesa di Santa Caterina avevano superato le pareti dirute di Palazzo Costantino, mentre nel secondo fine settimana i ruoli si sono invertiti, seppur con poca distanza l’uno dall’altra, e Palazzo Costantino ha chiuso a 2.083 presenze e Santa Caterina a 1.092, seguiti dalla Banca d'Italia con mille visitatori.
Molto interesse per le collezioni universitarie che hanno aperto le porte solo questo secondo fine settimane, mostrando pezzi del tutto inattesi. E i palermitani hanno riscoperto la chiesa di San Ciro e le vicine grotte: venerdì riceveranno la visita dell’arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice che verrà a confermare il suo sostegno alla comunità che sta facendo rinascere la zona. In corsa si stanno aggiungendo al programma luoghi, esperienze e passeggiate, già questo weekend le visite guidate al nuovo Palermo Marina Yachting del molo trapezoidale, condotte da chi lo ha fatto nascere: sabato si inizia con l’architetto Sebastiano Provenzano, domenica toccherà a Maurizio Carta, Barbara Lino e Daniele Ronsisvalle, poi Enrico Petralia, per chiudere il 3 novembre con Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità portuale, che ha portato a termine il progetto in meno di due anni.
A Catania il pubblico ha confermando il gradimento al sontuoso Palazzo Scuderi Libertini con il suo giardino affacciato sulla città, i saloni affrescati, gli arredi che permettono un tuffo nella fine dell’Ottocento; ma ha anche riscoperto il camminamento sospeso nell’aria della chiesa di San Nicolò, la più grande della Sicilia, da dove lo sguardo va dall’Etna al mare. Il tempo ha aiutato e Catania dal mare è piaciuta a tutti coloro che sono saliti in barca per ammirare il waterfront, ma anche per i visitatori che hanno raggiunto la vicina Acireale – che apre numerosi siti e propone molte esperienze - si sono arrampicati nei paesi della «cintura» etnea scoprendo inediti giardini tropicali, orti sostenibili, fattorie africane e apiari improvvisi.
Dopo le due «capitane» la più visitata per le Vie dei Tesori, è Scicli, anche se la «disfida» affettuosa con Ragusa (che nel primo weekend l’aveva invece superata) è veramente aperta: nel primo fine settimana Scicli supera di poco i mille visitatori ma ne mette insieme 1.229 nel secondo, con il pubblico che fa la fila per entrare finalmente a Chiafura, il complesso di case scavate nella roccia, abitate fino agli anni Cinquanta e finite in Parlamento come «caso politico»: sono state scelte da 227 visitatori, mentre altri 170 si sono persi nel mare di Guccione e Sarnari a Palazzo Spadaro, dove si visita la collezione di opere del Gruppo di Scicli. Ragusa invece, è abitudinaria nei numeri (1.094 nel primo weekend che diventano 1.096 nel secondo), e porta i suoi visitatori soprattutto tra i velluti sontuosi e le tende di pizzo di palazzo Trifiletti (che è il sito più amato da anni) ma anche in una delle novità di quest’anno, l’Antico Mercato dove sono state riallestite le botteghe di una volta.
Ma la vera sorpresa quest’anno è tutta nella Sicilia occidentale, dove la piccola Carini sembra essere entrata a grandi passi nel cuore del pubblico: i 643 visitati del primo weekend raddoppiano quasi nel secondo e sfiorano i mille. Naturalmente il sito più affascinante resta il Castello con la triste storia della sua infelice baronessa (lo hanno scelto 250 visitatori) seguito dalle catacombe paleocristiane (149), ma anche il giro degli organi monumentali, che permette di scoprire quattro oratori, è molto gettonato, e questo ultimo weekend si potrà seguire in diretta la ricetta dei biscotti di San Martino.
A Sciacca si superano le 1.500 presenze in due weekend: i visitatori hanno preferito visitare il centro storico, entrando nelle chiese più antiche o scoprendo la città dall’alto: e infatti il posto più amato sono i tetti del Carmine dove si possono osservare i tre diversi stadi della chiesa, tra cappelle nascoste, crocifissi antichi e armadi da sacrestia.
Il barocco di Noto è piaciuto invece a circa mille visitatori, e tra i diversi siti è stato preferito Palazzo Trigona di Canicarao, dove si viene accolti dai mensoloni con le figure grottesche e dove nei salotti affrescati il Comune ha ricavato una sala dedicata a Rosario Gagliardi, l’architetto della rinascita post sisma. Un occhio anche fuori dalla Sicilia, perché le Vie dei Tesori ha preso il via anche a Mantova: un solo weekend ancora (ne seguiranno altri due) e già si è arrivati a quasi seicento presenze, tra tutti i siti «vince» la collezione dei mezzi di trasporto e degli attrezzi dei vigili del fuoco, un vero «museo» di chi vigila sulla città. Ma i grandi numeri si attendono nel prossimo fine settimana: apriranno infatti le sale medievali appena restaurate del Palazzo del Podestà.
Nel video visitatori a Palermo, Catania e Carini
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