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Concerti dall'alba al tramonto, in centro e in periferia: riecco Piano City Palermo

Si parte il 13 ottobre alle 21 sulla scalinata del Teatro Massimo, definita dal sovrintendente Marco Betta «un vero e proprio teatro greco»

Tre giorni di concerti dall’alba al tramonto gratuiti e aperti alla partecipazione di tutta la città: dal 13 al 15 ottobre torna Piano City Palermo. Il festival, giunto alla sua sesta edizione e presentato questa mattina (10 ottobre) nella sala Onu del Teatro Massimo, cullerà la città sulle note del pianoforte.

Si parte il 13 ottobre alle 21 sulla scalinata del Teatro Massimo, definita dal sovrintendente Marco Betta «un vero e proprio teatro greco», poi le sinfonie dei giovani pianisti conquisteranno altri siti di Palermo, entrando fin dentro alle scuole, grande novità di questa stagione.

Ad allietare la serata inaugurale sarà il duo composto da Antonio Siringo, noto pianista nell’ambito della musica contemporanea e dell’improvvisazione, e Matteo Franceschini, in arte Tovel, già Leone d’argento per la musica alla Biennale di Venezia. Da qui, simbolicamente, le dolcissime note del pianoforte scorreranno per tutta la città, raggiungendo il Molo Sant’Erasmo, i Giardini della Cattedrale, il giardino di Palazzo Jung, Villa Garibaldi, piazza Bellini e il quartiere Danisinni, che sabato 14 ottobre ospiterà in piazza Giuseppe Lana, che in collaborazione con il conservatorio Alessandro Scarlatti intreccerà le note del jazz con la world music.

«Racontiamo la città - ha spiegato Ricciarda Belgiojoso, direttrice artistica della manifestazione - sotto prospettive sempre diverse, che seguono il nostro rinnovamento. Quest'ìanno il programma è costellato di giovani talenti e la musica spazia dal tempo dei Florio a prime esecuzioni assolute, che rendono Pianocity Palermo un vero e proprio laboratorio».

«Anche quest’anno la scalinata del Teatro Massimo sarà protagonista dell’apertura della manifestazione - ha sottolineato Marco Betta - grazie a questo festival abbiamo scoperto come le scale del teatro fossero in realtà un vero e proprio teatro greco che si specchia nel Massimo. Siamo felici di continuare a collaborare con una manifestazione che celebra il mistero e la profondità della musica restituendo emozioni che diventano elemento vivo della vita di una comunità».

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