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Il sogno di una Palermo senza divisioni e l'idea di Biagio Conte: cosa significa il carro del Festino

Fabrizio Lupo, scenografo e co-autore del tema, racconta la realizzazione e l'incontro con il missionario, scomparso pochi mesi fa

Il carro del Festino in allestimento

Un sogno di una Palermo senza divisioni, di un carro che finalmente unisce. Nato da una visione, quella di Biagio Conte, un uomo che vedeva la realtà con occhi diversi, senza quei veli che, non di rado, coprono i nostri. Manca davvero poco al Festino di Santa Rosalia numero 399, che sulla strada del quattrocentesimo, che sarà nel 2024, sarà all'insegna del sogno, della luna e di una Santuzza più vicina alla gente, non in senso spirituale ma proprio in senso fisico.

Un carro realizzato nella Bottega 7 dei Cantieri Culturali alla Zisa, sede del Musar (Museo diffuso Santa Rosalia), su progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, del quale il Musar è una costola.

A raccontare tutto questo è Fabrizio Lupo, scenografo e co-autore del tema del sogno di questo 399° Festino, "in scena" domani, insieme a Gaspare Simeti, responsabile tecnico organizzativo del Comune; e Filippo Sapienza, storico dell’arte e autore di alcuni dei testi recitati durante le rappresentazioni. Un lavoro di gruppo, anzi un comitato artistico, come fosse una "festa di paese", un concetto tanto antico quanto rivoluzionario, in una realtà come Palermo, "dove ci sono sempre tanti divisioni, incomprensioni, diverse anime che cercano di emergere e dire la loro, e questo accade anche nella realizzazione del Festino. La nostra idea però è quella di unire, e questo abbiamo cercato di fare".

Continua Lupo: "Il Festino è sempre come un film, infatti parliamo proprio di sceneggiatura nel nostro caso - dice -. L’idea che ci ha guidato è stata quella di dare sfogo ai sogni di tutti, dai giovani ai meno giovani, e abbiamo pensato che fosse venuto il momento di dare corpo, a questi sogni, con una rappresentazione di questo grande carro, con la luna e la Santuzza. La luna con le sue alterne fasi racconta di un continuo e perpetuo movimento di rigenerazione, ed è un simbolo alla sfera femminile, la luna è la luce nella notte, il segno della vittoria della luce nonostante le tenebre. Ecco, vogliamo dare l'immagina di una Rosalia che cammina sulla luna, come se fosse appunto un sogno, circondata dalle nuvole".

La statua della Santa è quella realizzata da Franco Reina, e sarà posizionata più in basso rispetto al normale. Perchè? "Un'idea di Biagio Conte, la sua parte del sogno - spiega Lupo -. Lo abbiamo incontrato nel 2022, già molto malato, e ci ha detto: "Perchè sul carro mettete la Santuzza così in alto? Deve stare più sotto, più vicina alla gente, più vicina ai nostri cuori e alle nostre teste. Un messaggio francescano, le idee di Biagio camminano con noi".

 

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