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L'autonomia della discordia, Lino Buscemi intervista Francesco Renda

Copertina del libro di Lino Buscemi

Nel 2013 moriva lo storico Francesco Renda, docente universitario ma anche sindacalista e politico siciliano. Nato a Cattolica Eraclea, nell'Agrigentino, ottenne la cattedra di Storia moderna alla facoltà di Scienze politiche di Palermo, dopo essere stato senatore.

Domani 10 maggio alle ore 18, a dieci anni dalla sua morte, avvenuta il 12 maggio del 2013, verrà presentato in piazzetta Bagnasco a Palermo, un libro di Lino Buscemi che prende spunto da un'intervista rilasciatagli dallo storico nel 2008.

Il titolo dell'opera, edita da Torri del vento, è L'autonomia della discordia. Storia, realtà, prospettive. Saranno presenti, oltre all'autore del libro, il direttore del Giornale di Sicilia Marco Romano, l'assessore comunale alla Cultura Giampiero Cannella, l'ex segretario della Cgil Sicilia e docente universitario Vito Riggio, il presidente dell'associazione piazzetta Bagnasco Donato Didonna e l'ex segretario della Cgil Antonio Riolo.

«Pochi anni prima della sua morte - spiega Lino Buscemi - mi ha concesso, per una tv locale, una intervista durata più di sei ore. Una chiacchierata schietta, priva di toni accademici e di fronzoli, che ritengo vada tramandata. Nonostante avesse 87 anni, Renda con grande lucidità e lungimiranza mi parló dell'autonomia regionale e della realtà e le prospettive. Mi colpì una sua frase: "questo statuto autonomistico è vecchio e ci isola, e ci rende inferiori ad una regione a statuto ordinario". Chi pensa oggi - conclude l'autore - che con uno statuto del genere si possa modernizzare la Sicilia?».

Francesco Renda fu autore di diverse pubblicazioni che parlano della Sicilia del dopoguerra, movimenti contadini siciliani, del brigantaggio e della strage di Portella della Ginestra. Nel '47 lo storico sfuggi all'agguato della banda Giuliano per via di un guasto alla sua moto.

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