C’è chi lo conosce a memoria e anticipa le canzoni e chi torna a rivederlo soltanto per il piacere di notare le differenze; chi si è intenerito per le lacrime di Quasimodo, chi ha sognato con Esmeralda, o avrebbe voluto prendere a ceffoni Febo, bello e cretino. Insomma, Notre Dame di tutti noi, e aveva ragione David Zard (sollecitato da Cocciante) a dire che l’opera popolare è solo quella in cui si canta con gli interpreti. E oggi, a vent’anni esatti da quel debutto, il musical dei musical ha richiamato i suoi primi protagonisti, ripescandoli da compagnie e palcoscenici in giro per il mondo.
Da stasera (18 agosto) al 29 agosto il Teatro di Verdura ospita di nuovo – è la quarta volta – Notre Dame de Paris, dodici serate per le quali sono stati già venduti 17 mila biglietti e chissà che lo spettacolo non faccia 13, come anticipato oggi da Giuseppe Rapisarda, promoter in Sicilia.
Era il 14 marzo del 2002 e in pochi mesi era stato tirato su il GranTeatro di Roma, tensostruttura costruita appositamente per ospitare lo spettacolo di Cocciante, nella versione italiana prodotta da Zard. Lola Ponce era (ed è oggi) la zingara Esmeralda innamorata del capitano delle guardie Febo (Graziano Galatone) mentre il gobbo Quasimodo (Giò di Tonno) la osserva dalla torre di Notre Dame. Vittorio Matteucci vestirà la tonaca del perfido Frollo, Leonardo Di Minno è lo scanzonato Clopin, il capo degli zingari in pena per le sorti della bella gitana, Matteo Setti è il dolce poeta Gringoire, che Esmeralda sposa in una notte per salvarlo dagli stessi zingari, mentre Tania Tuccinardi è la nobile Fiordaliso, fidanzata infelice di Febo che le preferisce la veemente Esmeralda. Special guest d’eccezione di alcune delle date speciali del tour palermitano saranno Claudia D’Ottavi e Marco Guerzoni, rispettivamente nelle vesti di Fiordaliso e Clopin, di cui sono stati i primi interpreti proprio vent’anni fa: sarà una vera occasione per assistere ad una replica con il cast originale al completo.
Anche la versione italiana di Pasquale Panella sulle musiche originali e le canzoni di Riccardo Cocciante e le liriche di Luc Plamondon, è diretta da Gilles Maheu (che ormai guida lo spettacolo internazionale dal 1998, anno del debutto in Francia), le coreografie storiche sono state riprese da Martino Müller. Sul palco – semplicissimo, con la sola «parete» che diventa ora cattedrale ora Corte dei Miracoli ora prigione - si muovono oltre trenta artisti tra ballerini, acrobati e breaker, le scene di gruppo sono straordinarie, studiate come esempio in tutte le accademie di spettacolo, mentre pezzi come Vivre, Le Temps des cathédrales, e Belle sono diventati dei classici. Riccardo Cocciante ha raccontato fino all’esaurimento come nacque lo spettacolo, pensato con Luc Plamondon. Notre Dame de Paris va oltre le convenzioni, riuscendo a costruire un genere di spettacolo fedele alle idee di Cocciante: una nuova forma d’opera popolare contemporanea che affonda le proprie radici nella grande tradizione europea del dramma in musica e si mescola alle tecniche moderne dei concerti e delle regie degli spettacoli live. Oggi Notre Dame de Paris è interpretato in nove lingue diverse ed è stato visto da oltre 15 milioni di spettatori. La tournée, prodotta da Clemente Zard con la collaborazione con Enzo Product Ltd, è distribuita da Vivo Concerti. Lo spettacolo ritornerà in Sicilia in autunno, dall’11 al 20 novembre a Catania.
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