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Giò Di Tonno e Lola Ponce: «Noi come eroi dei fumetti, immortali». Le canzoni di Notre Dame

Giò di Tonno e Lola Ponce in posa alla presentazione di Notre Dame de Paris

Storia d'amore e di passione. Nei primi versi del Tempo delle Cattedrali il poeta Gringoire anticipa il tema di Notre Dame de Paris, l'opera popolare che va in scena da stasera e fino al 29 agosto al Teatro di Verdura di Palermo, con quasi per interno il cast originale, a partire dai protagonistin Lola Ponce, la bella gitana Esmeralda, e Giò Di Tonno, il gobbo campanaro Quasimodo. È la celebrazione dei vent’anni italiani di uno spettacolo che aveva debuttato nel 1998 in Francia ed aveva avuto immediatamente un successo senza eguali. «Avevamo subito compreso le potenzialità di Notre Dame anche in Italia - racconta nel corso della conferenza stampa di presentazione Giò (Giovanni) Di Tonno, pescarese, oggi quarantanovenne - ma siamo andati oltre aspettative ed essere qui a celebrare il ventennale con un numero così alto di serate è motivo di grande orgoglio e di grande gioia».

Una gioia condivisa nel tempo con Lola (Paola Fabiana) Ponce, che è nata il 25 giugno del 1982 e il giorno del debutto al GranTeatro di Roma non aveva neppure compiuto 20 anni. Oggi la cantante argentina si sente appagata come artista e come donna, «felice di avere realizzato i miei sogni, di avere girato il mondo grazie alla musica, ma anche di avere trovato l'amore e di avere una meravigliosa famiglia». «Le nostre vite sono stata accompagnate da Notre Dame - spiega Gio Di Tonno -, Lola ed io siamo come fratello e sorella, in questi venti anni lei si è sposata e ha due figli, lo stesso ho fatto io. Ci siamo sempre sentiti, abbiamo fatto tante cose insieme, anche vincere il Festival di Sanremo. Ed eccoci qui, a Palermo, una città che amiamo e dove abbiamo tanti amici, con la stessa emozione di sempre. È vero che lo spettacolo è consolidato e lo abbiamo messo in scena tante volte. Ma c'è qualcosa che cambia ogni sera ed è il pubblico». «È come osservare l'alba ogni giorno dallo stesso luogo - interviene Lola -, sembra lo stesso spettacolo, ma non è così. Ogni giorno ti regala sensazioni ed emozioni diverse».

La storia nasce dall'omonimo romanzo scritto da Victor Hugo nel 1831, quando l'autore aveva soltanto 29 anni. L'idea di un romanzo ambientato nella Parigi dl Quattrocento  («È una storia che ha per luogo Parigi nell'anno del Signore, 1482», sempre dall'incipit di Gringoire), venne ad Hugo dal ritrovamento di una scritta in un angolo nascosto di una delle torri della cattedrale.  Una parola, Ananche, che nella religione greca antica identificava la dea del fato. E l'ineluttabilità degli eventi è quella che guida la penna tanto dello scrittore quando dell'autore dei testi del musical, Luc Plamondon. Riccardo Cocciante ha scritto le musiche e Pasquale Panella la versione italiana.  La storia racconta la vicenda di un gruppo di zingari che invadono Notre Dame per chiedere asilo, trovando l'opposizione del potere, che si sgretola però di fronte all'irresistibile bellezza di una giovane gitana, Esmeralda, la quale finisce per fare breccia nel cuore e nella mente di tutti.

Una grande storia d'amore e di passione che ha regalato un successo inimmaginabile ai suoi protagonisti, che oggi si ripropongono con la stessa vis scenica di allora. «È vero - confessa Giò Di Tonno -, siamo come gli eroi dei fumetti, immortali. Non potrei immaginare un altro gobbo all'infuori di me», scherza. Palermo è qui, a scoprire ancora una volta la storia di una zingara, nata insieme alla parola «bella». «Riportare Notre Dame de Paris a Palermo - commenta il promoter dello spettacolo nell'Isola, Giuseppe Rapisarda - è stata una scommessa vinta. Ringraziamo il pubblico che ancora una volta ci ha dato fiducia ed ha permesso al musical di battere un nuovo record. Da oggi e fino al 29 agosto sono in programma 12 repliche e stiamo già pensando di aggiungerne una 13esima. L’amministrazione comunale ha sposato il nostro progetto e stiamo già lavorando per far tornare la città nel circuito dei grandi eventi».

Le canzoni

I Atto

Ouverture
Il tempo delle cattedrali (Gringoire)
I clandestini (Clopin)
Intervento di Frollo (Frollo e Febo)
Da dove vieni bella straniera (Febo)
Zingara (Esmeralda)
Esmeralda lo sai (Clopin ed Esmeralda)
La fede di diamanti (Fiordaliso e Febo)
La festa dei folli (Gringoire)
Il papa dei folli (Quasimodo)
La strega (Frollo e Quasimodo)
Il trovatello (Quasimodo)
Le porte di Parigi (Gringoire)
Un tentativo di sequestro (Febo, Esmeralda, Gringoire e Frollo)
La Corte dei Miracoli (Clopin, Esmeralda e Gringoire)
La parola Febo (Esmeralda e Gringoire)
Bello come il sole (Esmeralda e Fiordaliso)
Cuore in me (Febo)
Ananche (Frollo e Gringoire)
Da bere (Frollo e Quasimodo)
Bella (Quasimodo, Frollo e Febo)
La mia casa è la tua (Quasimodo ed Esmeralda)
Ave Maria pagana (Esmeralda)
Se guardassi dentro di me (Quasimodo)
Mi distruggerai (Frollo)
L'ombra (Febo e Frollo)
Il Val d'Amore (Gringoire e Febo)
La voluttà (Febo ed Esmeralda)
Fatalità (Gringoire, Frollo, Quasimodo, Clopin e Fiordaliso)

II Atto

Parlami di Firenze (Frollo e Gringoire)
Le campane (Gringoire, Frollo e Quasimodo)
Lei dov'è (Frollo, Gringoire e Clopin)
Ali in gabbia, occhi selvaggi (Esmeralda e Quasimodo)
Condannati (Clopin)
Il processo (Frollo ed Esmeralda)
La tortura (Frollo ed Esmeralda)
Un prete innamorato (Frollo)
Mio Febo (Esmeralda)
Io ritorno a te (Febo)
La cavalcatura (Fiordaliso)
Visita di Frollo a Esmeralda (Frollo ed Esmeralda)
Un mattino ballavi (Frollo ed Esmeralda)
Liberi (Quasimodo, Clopin, Esmeralda e Gringoire)
Luna (Gringoire)
Ti lascio un fischietto (Quasimodo ed Esmeralda)
Dio, ma quanto è ingiusto il mondo (Quasimodo)
Vivere per amare (Esmeralda)
L'attacco a Notre-Dame (Clopin, Frollo, Febo, Esmeralda e Gringoire)
Deportati (Febo)
Maestro e salvatore (Quasimodo e Frollo)
Datela a me (Quasimodo)
Balla mia Esmeralda (Quasimodo)
Il tempo delle cattedrali (tutti insieme)

 

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