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La scomparsa di Letizia Battaglia, il ministro Franceschini: «Addio a una grande italiana»

Roberto Saviano e Letizia Battaglia a Roma nel 2017

Numerosi i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Letizia Battaglia, la fotografa palermitana morta a 87 anni che aveva raccontato la Palermo degli anni di piombo con i suoi scatti.

«Addio a Letizia Battaglia - dice il ministro della Cultura, Dario Franceschini-. Una grande fotografa, una grande donna italiana che con la sua arte e le sue fotografie ha portato avanti importanti lotte di denuncia e di impegno civile».

Il presidente della Camera Roberto Fico definisce Letizia Battaglia «una straordinaria artista, capace di trovare sempre un punto di vista differente per osservare la sua città e la società. Una grande reporter che ha raccontato episodi drammatici della nostra storia recente. E un’attivista politica, impegnata in prima persona per la propria comunità. Letizia Battaglia è stata tutto questo e tanto altro ancora. La sua scomparsa è un’enorme perdita per tutti noi».

«Con la sua macchina fotografica - dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - ha combattuto per tutta la vita contro mafia e ogni genere di malaffare. Ogni scatto, una denuncia potentissima e coraggiosa. Letizia Battaglia ha raccontato, senza false ipocrisie e fuori dagli schemi, gli anni più tragici e difficili di Palermo, della Sicilia, al mondo intero. Se ne va una grande artista, una donna profondamente innamorata della sua terra. Ai familiari le condoglianze mie e del governo regionale». «La Sicilia - afferma dal canto suo l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà - ha perso un pezzo della sua anima: non possiamo non ringraziare Letizia Battaglia per quei suoi scatti storici, che hanno fissato indelebilmente la nostra Terra, profanata e insanguinata dall’arroganza violenta della mafia. Mi piace anche ricordare il suo impegno, una sorta di missione, a favore di donne e di bambine. A questo proposito, indimenticabile è l’immagine della piccola con la busta del pane, che ha sullo sfondo il quartiere della Kalsa».

«Una donna e una fotografa eccezionale - la ricorda il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè -, testimone della Palermo buia e tetra segnata da stragi e omicidi e anche della Sicilia che faticosamente sta cercando di rialzarsi, affrancandosi dalla mafia: tutto questo era Letizia Battaglia, professionista e artista del vero, che il mondo ci invidiava». Micciché esprime ai familiari «il cordoglio mio e del Parlamento siciliano».

«Con Letizia Battaglia - dice Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia - se ne va una poetessa. L’unica capace di raccontare, senza dover cercare inutili rime, una Palermo di speranza e disperata».

«È stata una professionista unica, una fotografa capace di fissare per immagini le storie, spesso tragiche, che voleva raccontare. La nostra consapevolezza del passato - commenta Vittoria Casa, presidente della commissione Cultura della Camera - passa per i suoi lavori, per la sua irripetibile capacità di esserci e di trovare le inquadrature che raccontano il tutto, che lasciano in chi osserva la consapevolezza dei momenti più toccanti legati alla cronaca». «Letizia Battaglia - dice il senatore Francesco Verducci, vice presidente della Commissione Cultura del Senato - resterà per sempre attraverso le immagini indelebili che il suo sguardo, il suo impegno, la sua coscienza civile e politica ci hanno consegnato. Le sue fotografie insegnano che nessuno è mai sconfitto. La sua testimonianza potente contro le mafie e per l’emancipazione delle donne e di ogni essere umano sono patrimonio inestimabile della cultura di tutto il mondo».

«Letizia Battaglia - è il messaggio di Pietro Grasso, senatore di LeU ed ex presidente del Senato - ha catturato coi suoi scatti le anime di Palermo. Quelle delle donne e delle bambine che ha ritratto per tutta la vita, e quella nera della mafia, arrivando spesso sui luoghi dei delitti prima ancora delle forze dell’ordine. Ha impresso con le sue foto il dolore delle vittime, l’arroganza dei boss, il sangue sulle strade, i protagonisti del contrasto a Cosa nostra. Le sue foto rimarranno sempre come testimonianza di ciò che siamo stati e come invito a sognare - e realizzare - un’altra Palermo, un’altra Sicilia. Pochi anni fa mi ha fatto un dono prezioso: un ritratto scattato da lei per un mio libro. L’ho ringraziata allora, e la ringrazio ancora oggi».

«Addio Letizia Battaglia, donna libera e coraggiosa - scrive su Instagram Roberto Saviano, il noto scrittore impegnato sul fronte della lotta alla camorra -. Ha letteralmente permesso, con il suo sguardo, di far conoscere al mondo intero l’orrore delle faide di mafia. Non fotografava semplicemente un corpo morto, ma era in grado di narrare il contesto, di descrivere in un lampo d’immagine quello che è accaduto prima e dopo il dettaglio fotografato, come solo i grandi reporter artisti sanno fare. Non le è mai interessata la morte, ma ciò che la morte porta via: la vita».

«Ciao, Amica, Madre, Maestra, Confidente - è il post su Instagram dello chef palermitano Filippo La Mantia -. Mi hai "cresciuto" culturalmente e mentalmente. Mi hai insegnato tanto e ci siamo scambiati esperienze indimenticabili e vissuti momenti incredibili. Grazie per tutto quello che hai fatto per me nel momento più difficile della mia vita. Ci siamo scontrati e amati. E avrei tantissime cose da raccontare. Ma le terrò per sempre dentro di me».

«Non è possibile - twitta la senatrice del Pd Valeria Fedeli - racchiudere in poche righe la grandezza di Letizia Battaglia. La fotografia, certo, ma anche l’esperienza politica. Palermo, le stragi di mafia, ma anche le donne e i loro sguardi. Una vita tra impegno civile e bellezza, come direbbe lei. Mancherà».

Per il capogruppo di Italia Viva al Senato, Davide Faraone, è stata la «storica fotografa dei delitti di mafia e delle donne di Palermo. Simbolo di rinascita della nostra città dopo la buia stagione delle stragi». E il senatore dello stesso partito, Ernesto Magorno, scrive su Facebook che «Letizia #Battaglia è stata una figura fondamentale per la lotta alla mafia, le sue fotografie hanno contribuito in modo determinante al racconto di un periodo complesso della nostra storia. L’Italia perde un simbolo della #legalità». Deborah Bergamini, deputato di Forza Italia, parla di una «donna straordinariamente coraggiosa che attraverso i suoi scatti ha raccontato il dolore di Palermo martoriata dalle stragi di mafia e anche la sua infinita bellezza. Onore ad una donna libera».

Lucia Azzolina, ex ministro dell’Istruzione e deputato del M5S manda «un abbraccio a Letizia Battaglia» e parla di «donna carismatica, fotografa e narratrice instancabile. Donna siciliana che ha anche raccontato con grande profondità la sua Palermo. Ci hai lasciato un grande vuoto». «Ho conosciuto Letizia Battaglia sui campi della lotta alla mafia assassina e crudele degli anni 70 e 80 - scrive in una nota un altro deputato del M5S, Aldo Penna - e, come un reporter di guerra, Letizia stava al fronte, nei luoghi dove i cadaveri ancora caldi caduti sotto i colpi della mafia, riuscendo a raccontare con immagini irripetibili, uniche, la disperazione delle famiglie, l’impotenza degli investigatori, la devastante violenza degli squadroni della morte sedotti da una contrapposizione sfrontata e senza timori che avrebbe portato alla stagione delle bombe degli anni ’90. Letizia era inimitabile nella sua crudezza espressiva, ha immortalato morte e rinascita della nostra Palermo, ci mancherà immensamente, ma la sua arte e il suo lavoro l’hanno già resa indimenticabile». I parlamentari pentastellati della commissione nazionale Antimafia in una nota affermano invece che «Letizia Battaglia era non solo una grande fotografa ma, soprattutto, anima intellettuale di Palermo, della Sicilia, del Paese. Nei suoi scatti c'era la mafia, la sopraffazione e la violenza ma, anche, la rappresentazione di una umanità dimenticata e lasciata ai margini. Sapeva cogliere il dolore, la disperazione, la speranza di una possibile rinascita, anche quando sembrava difficile. Aveva perfettamente compreso che se non si riparte, sempre e comunque, dai margini, non esiste concreta possibilità di cambiamento. Letizia Battaglia lascia un grande vuoto ma ci lascia in eredità le sue tantissime fotografie, documenti di un tempo sempre attuale, testimonianza imperitura di forza e coraggio».

 

 

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