“Robert Capa, il reportage dal fronte” è il titolo del nuovo appuntamento culturale con la fotografia d’autore, organizzato dalla Scuola Stabile di Fotografia di Palermo, fissato per lunedì dalle 18 alle 20 presso il locale Bar, a Villa Zito, a Palermo.
“Scopriremo il notevole impegno di un grande fotoreporter sui campi di battaglia e apprezzeremo i suoi scatti che hanno raccontato la carica di dolore che accompagna ogni conflitto – afferma Antonio Saporito Renier direttore della Scuola stabile di fotografia di Palermo -. Capa è una figura di spicco del fotogiornalismo del XX secolo, fondatore di Magnum Photos nel 1947 insieme a Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David “Chim” Seymour e William Vandivert; percorreremo le forti fotografie in bianco e nero che ha scattato dal 1936 al 1954, anno della sua morte in Indocina, per una mina anti-uomo”.
Tolte le barriere tra fotografo e soggetto, le sue opere raccontano la sofferenza, la miseria, il caos e la crudeltà della guerra. I suoi scatti sono diventati iconici. Basti pensare alle uniche fotografie (professionali) dello sbarco in Normandia delle truppe americane, il 6 giugno 1944. I suoi scatti ritraggono cinque grandi conflitti mondiali del XX secolo, di cui Capa è stato testimone oculare.
Durante l’incontro sarà scoperta anche una parte di fotografie che testimoniano il suo legame con il mondo del cinema, iniziato nel 1936. Poi, è grazie all’incontro con l’attrice Ingrid Bergman, nel giugno 1945, che inizia a frequentare l’ambiente hollywoodiano. Capa è bello come un attore, allegro, simpatico, piace alle donne e la prima volta che incrocia lo sguardo dell’attrice, all’hotel Ritz di Parigi, tra i due nasce un amore che durerà due anni. La relazione tuttavia finisce e Capa decide di partire per la Turchia per dimenticarla e per girare un nuovo documentario per The March of Time. Presto riparte per un viaggio in Unione Sovietica con l’amico John Steinbeck e nel 1948 arriva in Italia, sul set di Riso Amaro, dove ha una love story con una delle attrici che affiancano Silvana Mangano, Doris Dowling. Una vita tra viaggi, amori e passioni, conflitti e dolori, che sarà ripercorsa durante l’incontro culturale, attraverso le sue fotografie.
L’attività di fotoreporter di guerra rimane l’impegno primario: tra il 1948 e il 1950 va tre volte in Israele per documentare i combattimenti che seguono la Dichiarazione d’indipendenza e, successivamente, le condizioni dei profughi che arrivano in quel Paese.
L’incontro culturale e fotografico, si inserisce nell’ambito della rassegna culturale “Incontri fotografici”, organizzata dalla Scuola Stabile di Fotografia, e si terrà lunedì 24 febbraio a Villa Zito da Bar, un luogo esclusivo in città dove condividere la passione per la fotografia, nel cuore di Palermo. La rassegna prevede un incontro al mese, davanti ad un aperitivo, per conoscere la fotografia d’autore, condividendo storie, autori, progetti, idee.
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