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Un Natale speciale per Antonio Tancredi Cadili: il piccolo puparo e il suo teatro personale

Un teatro dell’Opera dei pupi tutto per lui direttamente nel suo appartamento nel cuore del centro storico di Palermo. Lo ha fatto realizzare Antonio Tancredi Cadili, il piccolo puparo di Palermo che ha incantato il presidente della Cina Xi Jinping e sua moglie Peng Liyuan durante la loro visita nel capoluogo siciliano. “Era da tempo che lo desideravo – dice Antonio – e adesso, grazie ai miei genitori, ho ricevuto questo bellissimo regalo di Natale, ma anche di compleanno visto che ho compiuto nove anni il 15 dicembre scorso”.

Il teatro è un piccolo capolavoro curato nei dettagli: la struttura è stata progettata dal puparo palermitano Nicola Argento, mentre la decorazione è stata curata dal professore Franco Fazzio, uno dei più noti restauratori d’Italia.  Sui grandi pannelli ai due lati della scena sono stati raffigurati un paladino e un saraceno, entrambi a cavallo. E poi, in evidenza, due figure importanti dell’Opera dei pupi: Carlo Magno e Angelica.

Ho voluto così creare idealmente un'unione culturale che fra la Cina e l’Europa – sottolinea Antonio -. In particolare Angelica è il personaggio femminile più importante della storia dei paladini di Francia, e arriva dal Catai, l’odierna Cina. Lo sfondo è di colore rosso con delle stelle, che simbolicamente richiamano la bandiera della Cina. Mentre dalla parte opposta, Carlo Magno, il re di Francia, ha sullo sfondo il colore azzurro sempre con delle stelle. Il richiamo è alla bandiera dell’Unione Europea. Nella parte bassa del teatro sono raffigurati poi cinque musicisti con strumenti tipici siciliani: lo zufolo, il mandolino, il tamburello, il mandolino, la chitarra e la fisarmonica. In alto invece, c’è uno stemma sul quale campeggia la lettera “C”. “E’  l’iniziale del mio cognome”, sottolinea il piccolo puparo.

Antonio Tancredi è tornato da poco dalla Cina, ospite d’onore al Festival Internazionale delle Marionette, a Quanzhou, una città nella provincia del Fujian, dove c’è una tradizione simile all’Opera dei pupi.

“Era stato il Presidente Xi Jinping – dice con un pizzico di orgoglio – ad invitarmi dopo la mia esibizione a marzo scorso a Palazzo dei Normanni”.  E il leader cinese ha mantenuto subito la promessa. “A Quanzhou sono stato accolto benissimo – racconta Antonio -. Mi sono esibito alla cerimonia d’apertura del Festival. Al Presidente Xi ho portato due doni, la copia numero 1 del libro che ho scritto dal titolo “Il presidente Xi e Antonio”, nel quale racconto i giorni che hanno preceduto la mia esibizione a Palazzo Reale e il momento in cui mi sono esibito. E poi la partitura di una melodia per pianoforte che ho composto e dedicato al presidente cinese dal titolo “L’abbraccio”, in ricordo proprio di quell’abbraccio così caloroso”, come se fossimo due vecchi amici che si incontrano dopo tanto tempo. Suono pianoforte da poco meno di due anni e mi diverto a comporre piccole melodie, ne ho composte nove. Una l’ho pure dedicata a Papa Francesco che ho incontrato ad agosto scorso al termine dell’Udienza generale in piazza San Pietro. Si intitola “La danza del cuore” perché, come ho detto al Papa, quando sento la sua voce in televisione capisco che quelle parole vengono dal suo cuore, e anche queste note sono uscite dal mio cuore. Papa Francesco mi ha sorriso e poggiando la sua mano sulla mia fronte mi ha detto: “Che il Signore ti benedica sempre nella salute, perché la lingua l’hai buona!”.

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