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Santa Rosalia torna a casa nel "suo" palazzo reale: spettacolo rievocativo con maxi schermo

Rosalia Sinibaldi, il fiore normanno, la donna nobile prima di essere riconosciuta Santa Patrona della città di Palermo dalla Chiesa Cattolica, abitava il Palazzo Reale. Ed è lì che lo spettacolo rievocativo, lunedì 9 e martedì 10 luglio alle ore 21 promosso dall'Assemblea regionale siciliana, dalla Fondazione Federico II e dall'Associazione Culturale Kleis la riporta; proprio nel cortile Maqueda di quel Palazzo che l'ha vista spettatrice di tutti gli avvenimenti della Corte, lieti o tristi, religiosi o mondani e anche di intrighi e mondane convivenze.

Una sola consonante, R, dà il titolo allo spettacolo. Bastevole a rappresentare una figura storica, religiosa, antropologica ma, soprattutto, umana. R di romita o come Rosa senza spine come quelle che le adornano il capo; o ancora come Rosslyn, l'antica città scozzese che, ancora oggi, rimanda al suo nome, Rosalia usato dai Normanni d'Inghilterra, di Francia e di Sicilia.

R come il ritorno in quella che fu la sua prima dimora, da donna, il maestoso e straordinario Palazzo dei Normanni.

Il presidente dell'Assemblea regionale siciliana e della Fondazione Federico II, Gianfranco Miccichè e il direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso hanno "colto l'importanza del dato storico e artistico. Per la storia è il ritorno della Patrona nel Palazzo che l'ha vista nascere e crescere donna e per l'aspetto artistico con la rievocazione delle gesta santifiche dedicandole, per la prima volta, un'edicola votiva proprio a Palazzo dei Normanni", afferma una nota.

"Sintomo che l'Assemblea regionale siciliana e la Fondazione Federico II avrebbero espresso un impegno specifico che si riferisse alla Patrona Rosalia era, già, manifesto nell'allestimento espositivo della mostra Sicili, pittura fiamminga: l'opera di Geronimo Gerardi, raffigurante Santa Rosalia.

Per suggellare il rientro a Palazzo Reale di Rosalia Sinibaldi e il forte rapporto con l'arte del Territorio - sottolinea Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II - occorreva concepire un evento che ricordasse la storia e l'arte che riguardano la Santa.

Rosalia visse a Palazzo dei Normanni e fu ancella della regina Margherita che sposò re Guglielmo I. Tutt'uno con questa ricostruzione è il recupero dello stile del cunto di li cunti dei cantori ciechi e la riproduzione dell'edicola votiva identica a quella del 1624 presente a piazza Monte di Pietà". "Lo spettacolo R Patrona è per questa ragione un evento culturale - continua Monterosso - che diviene tappa di un percorso che culminerà il 4 settembre con l'inaugurazione della mostra di dipinti e opere intitolata a Rosalia".

Lo spettacolo, ideato e prodotto dall'Associazione Culturale Kleis, rievocherà la tradizione dei cantori ciechi cuntata da Salvo Piparo e da Costanza Licata che interpreta la romita Rosalia. La piéce affonda le sue radici nel canovaccio del Trionfo di Salvo Licata del 2004, rimaneggiato poi dall'attore Luigi Maria Burruano, oggi come allora dietro la regia di Clara Congera.

E in occasione della prima delle due serate dedicate a "R Patrona", lunedì prossimo dalle ore 21, dal cortile Maqueda di Palazzo Reale sarà proiettato in diretta lo spettacolo teatrale rievocativo. Piazza Monte di Pietà accoglierà, gratuitamente, tutti coloro i quali vorranno assistere allo spettacolo.

La scelta del luogo non è casuale: proprio lì a piazza Monte di Pietà si trova la più antica edicola votiva di Santa Rosalia. Posta nel 1624 sul prospetto di un edificio, vicino all'oratorio di Santo Stefano e conserva l'immagine della Santa in estasi dentro una cornice marmorea di forme classiche.

Oggi, a distanza di secoli, si vuole affermare che non c'è festa a Palermo se non si fa il festino a Monte di Pietà e dunque anche lo spettacolo dedicato a Santa Rosalia non poteva che arrivare fin lì.

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