
PALERMO. Non ho fatto altro che il giornalista»: iniziava così una lunga intervista a Peppino Quatriglio quasi novantenne. E in questa frase c’era lui: il piacere del mestiere, la compostezza dello scrittore, la curiosità del cronista. Peppino Quatriglio è scomparso ieri, di anni ne avrebbe festeggiati 95 in ottobre.
Lascia la moglie Adele, e la figlia, la regista Costanza; e quel suo studio colmo di libri, di tele, di ricordi, veline, lettere autografe con nomi celebri, libri tradotti in inglese e giapponese – «Mille anni in Sicilia», il suo capolavoro, articoli e reportage su riviste internazionali, romanzi premiati, scatti in mostra a Bruxelles. Sulla scrivania, la vecchia macchina da scrivere dove ballavano le lettere; e anche se ormai scriveva su un portatile, era rimasto il giornalista vecchia maniera, Canon a tracolla e taccuino in mano.
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