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La Camera delle Meraviglie diventa una favola per bambini

PALERMO. La Camera delle Meraviglie diventa protagonista di una favola per bimbi.

Un progetto promosso dalle maestre della scuola dell’infanzia comunale Altarello che hanno scritto la storia e poi ne hanno curato le riprese e il montaggio. Il video adesso parteciperà al concorso nazionale “Le scuole adottano i monumenti della nostra Italia”, promosso dalla “Fondazione Napoli Novantanove” in collaborazione con i ministeri dell’Istruzione e dei Beni culturali.

“Abbiamo scelto come monumento da adottare la Camera delle Meraviglie che si trova qui a Palermo in un appartamento di via Porta di Castro - sottolinea la maestra Giusi Gandolfo che ha curato l’iniziativa assieme alle colleghe Sara Masucci e Antonella Pellerito - perché questa scoperta sin da subito ci ha affascinato perché rappresenta un “gioiello” della nostra Palermo. Per avvicinare il più possibile i bambini allo studio di questa opera d’arte abbiamo inventato una breve favola che ne raccontasse la storia arricchendola anche con dei disegni realizzati dagli stessi bimbi”.

La favola dal titolo “La Camera delle Meraviglie” si apre con la dedica ai proprietari dell’appartamento, Valeria Giarrusso e Giuseppe Cadili e al loro bimbo Antonio Tancredi. Racconta la storia di una stanza con decori arabi che dava gioia a chiunque vi entrasse. Una strega invidiosa però un giorno la oscurò. E da quel momento spense la gioia. Parecchi anni dopo, però due bambine sentono la voce di un bimbo e…”. Le protagoniste del video sono due piccole damine: Martina Leone e Elena Carrara, entrambe di cinque anni.

“L’approccio didattico mediante una favola – aggiunge la maestra Gandolfo - consente ai bambini di percepire concretamente le emozioni e le sensazioni che derivano dallo studio di un monumento, che diversamente non catturerebbe l'attenzione dei più piccoli. In particolare applicando questo metodo alla Camera delle Meraviglie, data la particolarità del luogo, i bambini vengono immediatamente trasportati in un mondo misterioso e fantastico che di fatto ha suscitato in loro stati d’animo, sensazioni e ricordi capaci di stimolare la loro già fervida fantasia, ben differente da quella puramente televisiva”.

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