PALERMO. Le nuvole di carta è un nuovo spettacolo, un’opera originale in un atto, su soggetto, libretto e regia di Gigi Borruso su commissione del Teatro Massimo, ispirato alla musica di Gioachino Rossini e con interventi originali di Giovanni D’Aquila. Il debutto, in Sala Onu, è previsto per oggi alle 11:30 e alle ore 17; repliche sino al 23 novembre.
Il progetto trae spunto dallo spettacolo La carovana volante del 2013 firmato dallo stesso Borruso che torna in scena con la sua Compagnia de’ Pazzarielli interpretando il ruolo di Arturo, capocomico d’una banda d’irriducibili visionari. Al suo fianco la fedele compagna d’arte Adelina (Serena Rispoli) e il giovane Gualpierino, acrobata tuttofare (Dario Frasca), i cantanti Ariè (Alessandro Battiato, Maurizio Leoni), Cabaletta (Sofio Janelidze, Rosa Bove) e Bis (Giuseppe Esposito, Emanuele Cordaro). L’Orchestra del Teatro Massimo è diretta da Vito Lombardi. Lo spettacolo, con la regia di Gigi Borruso, ha le scene firmate da Roberto Lo Sciuto e i costumi da Valentina Console, ed è destinato sia al pubblico dei bambini (soprattutto al mattino per le scuole) che degli adulti.
“Il nostro Nume? Gioachino Rossini, ovviamente! Con lui – sottolinea Borruso – navigheremo fra i flutti d’un mare imprevedibile, dove le onde della musica crescono vertiginosamente l’una sull’altra, in un mutare incessante d’orizzonti, dentro un ritmo pieno d’impulsi improvvisi, appassionato, fra fiabe ricche di travestimenti, equivoci e colpi di scena. Oh, nessun allarme: siamo attrezzati per un viaggio così ardito! Viaggeremo, infatti, sul nostro brevettato vascello, capace di reggere ogni tempesta, per approdare dentro alcune favole di Rossini: ad Algeri, dove rievocheremo le vicende amorose di una bella italiana rapita dai corsari e a Siviglia, per scoprire gli intrighi di un famoso barbiere, fra cento capriole e suggestioni. Giungeremo infine in un paese misterioso, dove chi sa narrare cerca chi ascolta, chi sa ascoltare cerca chi narra e dove ognuno di noi potrà improvvisare il suo racconto e tessere la tela delle sue fantasie. Sissignore, insieme al grande Rossini, crediamo nel gioco più emozionante della vita.
Quello che improvvisamente ci prende la mano, ci trascina lontano, riesce a trattare con leggerezza il bianco e il nero, i buoni e i cattivi delle favole, con la naturalezza e la profondità dei bambini. E se l’arte, come la vita, ci appare spesso così fragile, esposta com’è alle alterne vicende della fortuna, essa ci riserva tuttavia sempre un nuovo stupore. Guardate come i personaggi di Rossini, con la loro inesauribile gioia di vivere, mutano ogni ansia in un gioco musicale. Quindi, piccoli o vecchi che siate, chiudete gli occhi e fate spiccare il volo alle vostre nuvole, anche se sono solo uno scarabocchio sulla carta!”.
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