PALERMO. «C'è più probabilità di rianimare questo bisturi che riparare un sistema nervoso spezzato», dice il celeberrimo professore universitario Frederick Frankenstein poco prima di metter mano al mostro con uno schwanzstucker gigante. Da lì alla Transilvania il passo è breve: il dottore si ritroverà nello studio dell’avo tra servi mostruosi divertenti e governanti sinistre dallo sguardo truce. Dalle creature create da Mel Brooks per il suo “Frankenstein Junior”, e poi per il musical, nasce la versione italiana della Compagnia della Rancia, che arriva da stasera alle 21,15 al Teatro Al Massimo, dove resterà fino al 2 novembre, recupero della scorsa stagione, con la regia di Saverio Marconi.
Supervisionata dallo stesso Mel Brooks che ha scritto le musiche, “Frankenstein Junior” è considerata una delle migliori 100 commedie americane di tutti i tempi, un omaggio ai classici horror della Universal, parodia del “Frankenstein” di Whale e delle numerose pellicole di Mary Shelley. Tradotto in italiano da Franco Travaglio, il musical veramente divertente si muove sulla scia del film, nella surreale atmosfera del castello di Victor Von Frankenstein, ricreata dalle scenografie di Gabriele Moreschi. Gillian Bruce ci ha messo dentro tip-tap e virtuosismi, uniti a trucchi e parrucche. Nel ruolo che fu di Gene Wilder e nei panni del dottor Frederick “Frankenst-I-n” si cala un beniamino dei musical come Giampiero Ingrassia (da La Piccola Bottega degli Orrori, il primo musical della Rancia, a Il Pianeta Proibito, Grease e Jesus Christ Superstar, Salvatore Giuliano e The Full Monty) al fianco di Giulia Ottonello (Elizabeth) e Mauro Simone (Igor), Altea Russo (Frau Blücher), Valentina Gullace (la sensuale Inga).
«Questo musical è stato la realizzazione di un sogno – racconta Ingrassia – ho amato tantissimo Gene Wilder. Quando Saverio Marconi mi ha proposto il ruolo, ho accettato subito perché il punto di partenza era Mel Brooks che ho sempre trovato geniale, un innovatore dei tempi, ironico straordinario. Ha messo alla gogna e ridicolizzato un tipo di cinema, con i suoi freaks e i suoi mostri». Ma calarsi nei panni del dottor Frankenst-I-n. «È bastato seguire le indicazioni di regia, e in fondo non faccio io il mostro! Canto certo, e questo lo faccio da bambino». Ingrassia, esaurita la tournée di Frankestein, ritorna con Gianluca Guidi sul palco di “Taxi a due piazze”.
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