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Storie di zingari e diritti negati: viaggio nel campo della Favorita

Tra i racconti anche quello di Silvia, prima rom vera italiana palermitana, nata e vissuta 18 anni tra le baracche del parco

PALERMO. «Entrare fuori» è un libro per dire che rom è un uomo, ma anche per entrare nel campo della Favorita e capire che uomo è. Quando per esempio allo stadio Barbera che è lì vicino giocano le grandi squadre e loro parlano di Pirlo, che «è zíngaro» o di Balotelli che «è nero». O quando si raccontano il giallo degli amici e parenti «spariti in una notte, 40 rom che hanno lasciato la tavola apparecchiata e i piatti pieni di pasta, le sciarpe dei bambini per strada e le scarpe ovunque, l'albero di Natale abbattuto a terra»: e spiegano come è andata la sparizione di quelle quaranta persone - 25 adulti e quindici bambini di cui uno down - che occupavano un asilo del Comune, di fronte a un condominio che non riusciva a vendere le case per la loro presenza. E ventiquattro ore dopo la loro sparizione lampo, i titoli dei giornali non parlano di sparizione ma di un incendio, «va a fuoco un asilo»: ed è quell'asilo che non sarà mai più quella casa per quaranta che ostacolava le vendite in quel condominio.

O la storia della «prima rom vera italiana palermitana» nata e vissuta 18 anni nel campo della Favorita, la storia di Silvia che un giorno finalmente firma la cittadinanza sotto la bandiera dell'assessorato alla Partecipazione del Comune di Palermo, che ha frequentato tutte le scuole di Palermo, le piace la pasta e Laura Pausini, tifa per il Palermo e per il Milan e suo fratello mangia le arancine.

Ma anche la storia di Maria che è devota di Santa Rosalia, che ha lavorato per anni alle pulizie nella casa di un giudice, poi suo marito è stato arrestato per furto, lei si è ammalata e oggi che non ha lavoro e lo cerca inutilmente chiede di essere aiutata a scrivere un «curriculu». O la lunga vita di Almir a Palermo, oltre vent'anni al campo e sette figli, da sei anni è primo nella graduatoria per la casa e non riesce a prenderla ma ne parla sempre e sogna di abbandonare la baracca. Michele Mannoia e Giulia Veca lavorano da anni nel campo della Favorita consulenti a titolo gratuito, ed hanno scritto con altri «Entrare fuori» che è un’epopea palermitana dei rom.

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